In quanto tempo la giunta pensa di risolvere il problema della linea ferroviaria Parma-Suzzara, che coinvolge una vasta area dell’Emilia occidentale, già duramente colpita dall’inaccettabile situazione prodottasi nei ponti sul Po? Lo chiede Gianluca Sassi (M5s) in un’interrogazione alla Regione mettendo in luce i disagi della linea, gestita “da Ferrovie Emilia-Romagna (società controllata dalla Regione) con servizio passeggeri svolto dall’azienda Tper (pubblica e a larga partecipazione pubblica regionale), collegando due stazioni capolinea poste su linee Rfi con traffico gestito da Trenitalia”.
Sul tratto ferroviario, “dove solo 19 km su 43 sono attrezzati con sistemi automatici di controllo della marcia sui treni”, si legge nell’atto, “si presenterebbero costantemente ritardi” per i pendolari e i “viaggiatori diretti oltre i due capilinea con ulteriori esigenze connesse al rispetto dei tempi di coincidenza”. Sassi domanda quindi quali azioni si sono intraprese o si intendano intraprendere “per limitare i disagi dovuti alle carenze infrastrutturali e di servizio”.
A fronte delle “inadeguatezze del materiale rotabile comuni a molte altre linee gestite da Tper su linee Fer”, il consigliere ricorda inoltre il piano avanzato della Regione per l’estensione del sistema automatico di marcia, e “la proposta di concessione della rete gestita da Fer a Rfi per uniformare ed innalzare gli standard di sicurezza”. Sassi chiede quindi di sapere quale sia l’orientamento rispetto alla cessione o concessione della rete Fer a Rfi.
(Francesca Mezzadri)