COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Turismo. Amico (ERCoraggiosa): “Emanare un bando per riqualificare le strutture extralberghiere di proprietà pubblica”

Presentata una risoluzione per promuovere la valorizzazione delle strutture in chiave turistica e per offrire un’alternativa agli affitti a breve durata

Emanare un nuovo bando per contribuire alla riqualificazione delle case per ferie, degli ostelli e dei rifugi che esercitano la propria attività extralberghiera in immobili di proprietà pubblica. Lo chiede con una risoluzione Federico Alessandro Amico (ERCoraggiosa) nell’ottica di promuovere un’alternativa agli affitti a breve durata.

“Negli ultimi anni -ha spiegato il consigliere- a fronte di un incremento costante dei flussi turistici nelle città, si è registrata
un’esplosione degli affitti turistici a breve durata, il cosiddetto ‘modello Airbnb’, concorrendo a determinare una mancanza cronica di alloggi disponibili per l’affitto di medio o lungo periodo e la conseguente impennata dei prezzi degli affitti ‘ordinari’ ai danni di famiglie di lavoratori e studenti. Per la sola città di Bologna e solamente sulla piattaforma Airbnb, il numero degli immobili per gli affitti turistici e di breve durata è passato da circa 800 abitazioni intere e 600 stanze private nel 2015 a
circa 1.800 case e circa 1.300 stanze nel 2018. Inoltre, gli alloggi per i quali è stata presentata dichiarazione formale agli enti pubblici risultano molto inferiori agli alloggi effettivamente disponibili sulle piattaforme, con un rapporto stimato di un alloggio dichiarato contro dieci disponibili, innescando così fenomeni di evasione fiscale e di concorrenza sleale tra gli operatori sul mercato”.

“Le strutture definite dalla legge regionale 16 -ha aggiunto Amico- case per ferie, ostelli per la gioventù, rifugi escursionistici ed alpini, di norma, sono di proprietà di enti pubblici e sono gestite da enti di carattere morale o religioso, da associazioni di  promozione sociale, da cooperative sociali, operanti senza scopo di lucro ai fini del turismo sociale e giovanile. Possono essere gestite anche da operatori privati profit, previa convenzione con l’ente pubblico, che regolamenta le tariffe e le condizioni di esercizio dell’attività. Inoltre queste strutture ricettive privilegiano i gruppi e mantengono legami stretti con le comunità e i territori che le ospitano”.

(Lucia Paci)

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