Lo studio di fattibilità, finalizzato alla successiva realizzazione del collegamento tra gli impianti di risalita tra le stazioni sciistiche del Corno alle Scale, nel bolognese, e della Doganaccia, sul versante toscano, finisce al centro dell’interrogazione presentata alla Regione dal consigliere Michele Facci (Misto-Mns), discussa oggi in commissione Politiche Economiche, presieduta da Luciana Serri. Per la Giunta era presente Andrea Corsini, assessore al Turismo e al Commercio.
La società Terre.it srl, aggiudicataria del masterplan tramite commessa di 30 mila euro, ha detto Facci, “non è partita dal progetto che il Comune di Lizzano in Belvedere aveva inviato alla Regione, ma ha elaborato proposte alternative”. Il consigliere ha presentato alla Giunta una richiesta per conoscere lo stato dello studio, “visto che i 60 giorni per realizzare questo masterplan sono scaduti”.
“Questo masterplan- ha risposto l’assessore Corsini- rappresenta uno strumento fondamentale per lo sviluppo e la valorizzazione del comprensorio di Corno alle Scale quale stazione turistica sia invernale che estiva”. Il masterplan, ha analizzato l’assessore, “pur in modo congruente agli obiettivi politici delineati dal programma, dovrà individuare le modalità più idonee per realizzarlo, anche confrontando eventuali soluzioni alternative. E a tal proposito, in accordo col Comune di Lizzano in Belvedere e assecondando le sollecitazioni dell’Ufficio Sport della presidenza del Consiglio, è stato attivato un percorso di partecipazione con gli stakeholder per raccogliere idee e proposte dal basso, che è in via di discussione e che è stato oggetto di un incontro lo scorso 10 gennaio, che verrà replicato a breve”. Secondo Corsini “la realizzazione dell’impianto di collegamento tra Corno alle Scale e la Doganaccia non è in discussione, né da parte del sindaco di Lizzano e né della società Terre. Il masterplan, una volta completato, verrà presentato alle Regioni”.
“Non mi ritengo soddisfatto dalla risposta- ha replicato Facci- di fatto l’assessore Corsini ha certificato che il Masterplan non è ancora terminato e che il tempo a disposizione invece è scaduto. Siamo abbondantemente in ritardo con i tempi, già prorogati una volta. Non ho elementi per contestare questo studio, ma ritengo preoccupante che vengano previste potenziali soluzioni alternative, conoscendo le criticità del caso. Si sta certificando una serie di problematiche confermate dai dati”.
(Stefano Chiarelli)