Il turismo dell’Emilia-Romagna si conferma un settore in crescita: con la ripresa dei viaggi a livello globale dopo le restrizioni conseguenti al Covid, il 2022 si è chiuso con un netto recupero di presenze e arrivi attestati rispettivamente a 60 milioni e 14 milioni secondo i dati dell’Osservatorio turistico regionale e Unioncamere. Un risultato frutto dello sforzo rivolto alla valorizzazione e promozione turistica emiliano-romagnola. A tal fine, nel triennio 2020-2022 è stato confermato un importante investimento, come previsto dalla legge 4: 83,4 milioni di euro, con un incremento di più del 12% rispetto al triennio precedente (74 milioni), assegnati ai progetti di promo-commercializzazione, sia da parte di Apt Servizi che delle Destinazioni turistiche (innovazione del triennio è stata la costituzione della Destinazione turistica Bologna-Modena) e per i programmi di promozione locale attraverso il sistema degli Iat.
È il quadro tracciato in commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini dove è stata presentata la clausola valutativa (strumento di controllo) della legge regionale 4 in materia di politiche di sostegno alla valorizzazione e promo-commercializzazione turistica nel triennio 2020-2022.
Altro pilastro della legge 4, hanno spiegato i responsabili del Servizio turismo, è il sostegno diretto a imprese del settore con bandi che hanno finanziato 200 progetti per circa di 8 milioni di contributi a fronte di 28 milioni investimenti realizzati.
Da rilevare la riforma dei servizi di Iat (Informazione e accoglienza turistica), attuata a fine 2022: una fase di mappatura di questi servizi effettuata dal 2020 ha mostrato scarsi accessi richiedendo di rendere più efficiente la rete degli uffici di informazione turistica. La riforma ha portato nel 2022 una semplificazione del sistema e la creazione di Iat digitali. Come primo risultato, da 120 uffici si è passati agli attuali 60 e altrettanti digitali.
Michele Facci (Lega) ha sottolineato come “in questa clausola manchino i risultati conseguiti, sia per quanto riguarda Apt che per le Destinazioni turistiche, sia per l’impiego dei finanziamenti. La clausola è tutta basata sulle risorse stanziate ma sarebbe interessante capire cosa ha portato in più. Nel momento in cui si finanzia un progetto è giusto sapere a cosa è servito. L’assenza di questi dati ci impedisce di capire se le risorse investite sono andate a buon fine. Visto poi che si parla molto della Destinazione Bologna-Modena, trovo anomalo che in una realtà importante come Città metropolitana, nella stazione dell’alta velocità non vi sia alcun strumento di informazione turistica. Ci sono modalità attuative che vanno riviste”.
Per Matteo Daffadà (Partito democratico) “Il fatto positivo è aver aumentato risorse per un settore importante per la nostra Regione. Per il turismo della riviera si sta investendo tanto, anche nella promozione all’estero. Si sta facendo un grande lavoro per promuovere il sistema Emilia-Romagna. Sarebbe interessante capire come si può stimolare il territorio per aumentare la progettualità e la ricerca di finanziamenti. Può valer la pena capire quali sono i tasti da toccare per migliorare varie parti del territorio. È bene divulgare meglio ciò che la regione offre e sostenere azioni come bandi e risorse per aumentare l’attrattività dei luoghi che vogliamo promuovere”.
Prendendo atto degli spunti emersi nel dibattito i responsabili di settore si sono impegnati a rendere disponibili dati sugli andamenti turistici sulla base di ciò che viene finanziato anche se “non c’è un nesso di causalità automatico”.
(Lucia Paci)