Rilanciare il turismo anche attraverso i treni d’epoca. Parte da qui una risoluzione presentata dal gruppo Pd, prima firmataria Silvia Prodi, e approvata dall’Assemblea legislativa con il sì di Pd e Sel, l’astensione del M5s e il no di Ln e Fdi-An.
Nel documento si ricorda che in Italia vi sono circa 25 associazioni di volontariato convenzionate con imprese ferroviarie (di cui 3 in Emilia-Romagna) per collaborare nella gestione del materiale ferroviario storico e diminuire i relativi costi di esercizio. In particolare, nel 1992, a seguito di un progetto turistico e culturale realizzato congiuntamente da SAFRE, ACT e Provincia di Reggio Emilia, è stato restaurato un treno storico con carrozze d’epoca e locomotiva a vapore, che ha compiuto decine di viaggi sulla rete provinciale fino alla fine del 2010. Il convoglio storico “è, a tutti gli effetti, un bene culturale (vedi D. Lgs. N.42 del 22/01/2004) di archeologia industriale- sottolineano gli esponenti Pd- che merita di essere valorizzato e reso fruibile dalla cittadinanza, come lo è stato nel periodo 1992-2010”, ed è recuperabile “con oneri limitati, grazie ad un ricovero in locali chiusi che ne hanno garantito il buono stato di conservazione”. Inoltre, dal punto di vista ferroviario “la provincia di Reggio Emilia gode di una positiva singolarità, che non ha eguali nella nostra regione, consistente in una rete di ben quattro linee minori che coprono il territorio, dalla pianura alle zone collinari a est e ovest del capoluogo toccando alcuni dei luoghi più significativi della nostra terra”. La risoluzione chiede quindi di inviare formale richiesta scritta a Fer e Tper “affinché si facciano parte in causa per espletare le formalità di tipo tecnico, normativo e amministrativo necessarie per ottenere la circolabilità del convoglio, così come era fino al 2010, per rendere fin d’ora operativo il convoglio” stesso. Più in generale, si chiede poi alla Giunta di istituire “un tavolo di confronto tra Fer, Tper e Apt al fine di valutare la fattibilità di un progetto di promozione turistica sul modello del trenino della Valle di Non che attraversi tutta la zona dal Po alle terre Matildiche”. Nel documento, i firmatari chiedono inoltre di promuovere, sempre congiuntamente a Fer, Tper e Apt, un progetto “di valorizzazione complessiva dei percorsi dei treni storici presenti nella nostra regione, come azione concreta per lo sviluppo di un modello innovativo di turismo sostenibile in Emilia-Romagna”.
Il documento, oltre a Silvia Prodi, è stato sottoscritto dai consiglieri Pd Mirco Bagnari, Valentina Ravaioli, Lia Montalti, Roberta Mori, Nadia Rossi, Ottavia Soncini, Francesca Marchetti, Manuela Rontini, Stefano Caliandro, Massimo Iotti, Marcella Zappaterra, Paolo Calvano, Gian Luigi Molinari, Katia Tarasconi, Antonio Mumolo, Alessandro Cardinali e Giorgio Pruccoli.
“D’accordo incentivare il turismo- ha affermato Gabriele Delmonte (Ln)- ma non certo con queste scelte. Il trenino è bellissimo, ma esistono problemi per raggiungere i luoghi turistici della zona che, purtroppo, non vengono risolti con il trenino”.
Dubbi sono state espressi anche da Andrea Bertani (M5s), che si è astenuto sul provvedimento.
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