COMUNICATO
Imprese lavoro e turismo

Turismo. Sì alla legge che valorizza le manifestazioni storiche dell’Emilia-Romagna

La relatrice Manuela Rontini (Pd) afferma che si tratta di “un ulteriore tassello dell’attività legislativa che ha riformato e riorganizzato il settore del turismo”

Passa a maggioranza (sì di Pd, SI e Ln; astenuti M5s, Fi e Fdi-An) il progetto di legge sulla “Valorizzazione delle manifestazioni storiche dell’Emilia-Romagna”, di cui è prima firmataria Marcella Zappaterra del Pd.

Il testo, composto da 10 articoli, arriva in Aula dopo un iter in commissione che ha visto l’approvazione di emendamenti proposti dalla Lega nord, da Fdi-An e da M5s.

Obiettivo del provvedimento quello di “promuovere e valorizzare le associazioni e le manifestazioni di rievocazione storica locali, riconoscendone il ruolo di promozione culturale, conoscenza storica del territorio, di sviluppo di forme di turismo compatibile, di crescita associazionistica in ambito sociale ed educativo”.   

Il progetto di legge – spiega la relatrice, Manuela Rontini (Pd) – nasce dalla consapevolezza che l’Emilia-Romagna è terra di rievocazioni di eventi storici, largamente radicate nel territorio e nel tessuto sociale: durante tutto l’anno, infatti, si svolgono manifestazioni di rilievo anche internazionale, che richiamano nelle zone interessate considerevoli flussi turistici. Il testo – aggiunge – rappresenta anche “un ulteriore tassello dell’attività legislativa che ha riformato e riorganizzato il settore del turismo, anche allo scopo di ampliare l’offerta e potenziare il marketing territoriale dell’Emilia-Romagna, puntando su un turismo di esperienze e non solo di luoghi, sul protagonismo dei territori e su una consolidata sinergia tra pubblico e privato”. “Del resto, alle spalle di questi eventi – segnala – operano spesso gruppi e organizzazioni senza fini di lucro impegnati nell’organizzazione delle iniziative e nella conservazione e diffusione di tradizioni, usi e costumi tipici dei luoghi che trovano nell’attività di questi soggetti strumento di perpetuazione alle nuove generazioni”.

Solo in questa regione – spiega la relatrice – si stima che il numero di operatori coinvolti superi le 500mila unità: persone che con il loro impegno e la loro passione coniugano arte, cultura, storia e ricerca al richiamo turistico, all’economia dei territori, senza dimenticare l’aspetto sociale legato all’associazionismo diffuso, che diventa presidio.

Ricordando che la Regione persegue, fra le finalità principali della propria azione, la tutela e la valorizzazione non solo del patrimonio storico e artistico in senso lato, ma anche delle distinte “identità culturali” del territorio, Rontini giustifica la necessità dello strumento legislativo per definire puntualmente cosa si intenda per manifestazioni e associazioni di rievocazione storica locale e quale supporto l’amministrazione regionale intenda dare.

Nel testo, all’articolo 2, si definiscono le “associazioni di rievocazione storica” e le “manifestazioni storiche”, in modo da indicare i soggetti destinatari delle azioni previste da questa norma e si dispone (articolo 3) “l’istituzione, presso l’assessorato competente, di un elenco delle associazioni di rievocazione storica, a cui possono iscriversi esclusivamente le associazioni già inserite nel registro dell’associazionismo previsto dalla legge regionale 34/2002 sulle associazioni di promozione sociale”. Questo articolo va comunque letto in combinato con quelli successivi, in quanto restringe l’ambito dei soggetti finanziabili alle associazioni iscritte all’elenco che svolgano attività di conservazione, restauro e integrazione del patrimonio di attrezzature, materiali e costumi necessari alle attività di rievocazione storica. Sempre in modo combinato vanno letti gli articoli 4 e 7: il primo, infatti, dispone l’approvazione di un calendario annuale delle manifestazioni da parte della Giunta regionale, a cui si può chiedere l’iscrizione delle manifestazioni che, attive da almeno dieci anni, siano organizzate dagli enti locali o dalle associazioni, mentre l’articolo 7 prevede che i contributi possano essere erogati solo alle manifestazioni comprese nel calendario, che potranno contraddistinguersi con un logo da individuare in un successivo provvedimento. L’articolo 9, infine, individua per il 2017 fondi già stanziati per questa norma pari a 150mila euro.

In Aula sono stati presentati otto emendamenti dal M5s e uno da Tommaso Foti (Fdi-An), tutti respinti, e tre, approvati, di cui è prima firmataria Rontini, oltre a un ordine del giorno, sottoscritto da Massimiliano Pompignoli (primo firmatario) e Andrea Liverani della Lega nord, respinto, e una risoluzione firmata da alcuni consiglieri del Pd, prima firmataria Roberta Mori, approvata con il voto di Pd e SI, contrari gli altri gruppi.

“Abbiamo cercato di leggere questa proposta con occhio critico per alcuni aspetti, ma non polemico”. Lo afferma Gian Luca Sassi (M5s) aprendo il dibattito e sottolineando che il testo ha “potenzialità utili e interessanti per il turismo”. Giusto, a suo avviso, regolamentare la materia per garantire manifestazioni effettivamente storiche, tuttavia prevedere una storicità delle manifestazioni di dieci anni pare abbastanza impegnativo in certe realtà.

Di “buona collaborazione tra maggioranza e opposizione” parla Andrea Liverani (Lega nord), soprattutto a fronte di emendamenti presentati dal proprio gruppo e accolti, in particolare proprio quello che riguarda il rafforzamento del carattere di storicità degli eventi decennale per poter ricevere contributi. “La Giunta, tuttavia, – conclude – avrebbe dovuto avere più coraggio e investire di più”.

A parere di Marcella Zappaterra (Pd) si tratta di un “traguardo importante”: le rievocazioni storiche – commenta – sono eventi con notevoli ricadute sia sul piano del turismo della memoria, sia su quello della promozione del territorio, che sull’impegno del volontariato. L’obiettivo – aggiunge – è quello di tutelare e sostenere quelle realtà che puntano a conservare le proprie specificità, ma è altrettanto necessario impedire il progressivo impoverimento delle manifestazioni o addirittura la loro scomparsa per motivi economici.

In dichiarazione di voto, Pompignoli spiega che l’ordine del giorno presentato con il collega Liverani impegna la Giunta a stanziare progressivamente nel bilancio regionale più risorse destinate a finanziare questa legge, dai 150.000 euro per il 2017 ai 250.000 nel 2019. Il consigliere valuta, al contrario negativamente, la risoluzione sottoscritta da Mori e altri consiglieri del Pd che punta a inserire fra le manifestazioni di rievocazione storica, i carnevali tradizionali. Il timore del consigliere è che “le maglie della legge si allarghino troppo”.

Mori, a sua volta, replica che la volontà è quella di approfondire le possibilità che già sono previste nella legge per i carnevali storici, che sono aspetti della tradizione e attrattività del territorio. La risoluzione, in ogni caso, ha come obiettivo – conclude la consigliera – di impegnare la Giunta a stanziare nei prossimi anni risorse più consistenti di quelle previste per il 2017 per supportare al meglio l’organizzazione di queste manifestazioni.

(Antonella Celletti)

 

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