COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Ucraina. Garante Giudici: “Garantire l’accoglienza dei profughi è il nostro messaggio di pace”

“Vogliamo sperare e credere che i gesti di dialogo e di pace siano ancora e sempre possibili: questo è quello che i bambini e i ragazzi, anche in Emilia-Romagna, devono poter percepire”

“C’è una distanza incommensurabile tra la grandezza delle potenze mondiali e delle loro logiche e la piccolezza degli esseri umani, in particolare dei bambini che non sono mai o quasi mai tenuti in considerazione da chi ha il potere e decide delle politiche che danno possibilità e limiti alla vita delle persone. Sappiamo che questi giorni lasceranno una traccia indelebile nelle bambine e nei bambini, e anche negli adolescenti: la grande paura che sentono negli adulti e che diventa la loro, il freddo nelle stazioni delle metropolitane o delle cantine dove si sono rifugiati, il buio, l’impossibilità o la difficoltà di giocare, la lontananza dagli amici, dalla scuola… È difficile per bambini e adolescenti capire le ragioni di tutto quello che sta accadendo”.

La Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza, Claudia Giudici, interviene su quanto sta accadendo in questi giorni in Ucraina, a seguito dell’intervento militare russo.

“Vogliamo sperare e credere- sottolinea- che i gesti di dialogo e di pace siano ancora e sempre possibili: questo è quello che i bambini e i ragazzi, anche in Emilia-Romagna, devono poter percepire. E questo anche se il conflitto dovesse terminare rapidamente, come tutti speriamo, per l’importante e difficile lavoro che la diplomazia sta portando avanti. Ma ancora a oggi i segnali sono sconfortanti”.

Giudici affronta poi il tema dell’accoglienza rivolta alle tante persone in fuga dall’Ucraina, a partire dai più piccoli: “Garantire accoglienza alle bambine e ai bambini in arrivo alle frontiere dell’Europa è un significativo gesto di rispetto della vita umana che può contribuire a favorire nelle nuove generazioni sentimenti di speranza e solidarietà, volontà e capacità di dialogo, condizioni essenziali per una pace stabile e una convivenza serena fra i popoli, fra le persone: un segno di pace che tante amministrazioni comunali della nostra regione stanno già mettendo in pratica, adoperandosi, assieme alle prefetture, a garantire a queste persone spazi sicuri.

“L’educazione al rispetto della vita umana e delle idee diverse dalle proprie, la volontà e capacità di dialogare con le diversità, la solidarietà- evidenzia la Garante- sono le condizioni per fermare olocausti, drammi spaventosi e ridare voce alla ragione umana e costruire così prospettive di pace. Di fronte all’immane tragedia della guerra scoppiata in Ucraina è doveroso far sentire la voce di tutti noi che guardiamo, attoniti e angosciati, a quello che sta accadendo. È nostro dovere garantire, per tutti i bambini, il rispetto e la piena attuazione dei diritti e dei loro interessi: il diritto alla vita, alla sicurezza, al rispetto, alla libertà, all’accesso alle risorse di cui si ha necessità, il diritto al futuro”.

“Come Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia-Romagna sento necessario unirmi alle tante voci che si stanno levando in queste ore, a partire dalle nostre città, dall’Emilia-Romagna, fino ad attraversare tutti i continenti. Questa guerra sta già mostrando i suoi nefasti e dolorosi effetti sulla popolazione civile, a partire dai suoi cittadini più piccoli. La pace mondiale è una utopia in cui tutti noi che ci occupiamo di bambini e adolescenti, cittadini del presente e del futuro, dobbiamo continuare a credere: è necessario promuovere un’educazione capace di creare una nuova cultura, nuove scale di valori, di sostenere l’interdipendenza e l’indivisibilità dei diritti, di promuovere un pensiero capace di solidarietà, che costruisca nuovi modi di pensare”, conclude Claudia Giudici.

Qui per scaricare la foto della Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Claudia Giudici

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