Avviato in Assemblea legislativa il dibattito sull’erogazione di risorse per riaprire in Emilia-Romagna sale cinematografiche e teatri storici chiusi da almeno otto anni, con deroga di quattro anni per le sale cinematografiche nelle aree svantaggiate.
Nella regione i teatri storici non più in attività sono 33, su un totale di 117. Svariate anche le sale cinematografiche costrette, negli ultimi anni, a chiudere i battenti, in particolare nelle zone periferiche dell’Emilia-Romagna.
Il primo stanziamento, da 500mila euro (nel triennio 2024-2026), sarà destinato alla fondazione sassolese Teatro Carani.
Per il relatore di maggioranza ed esponente di Emilia-Romagna Coraggiosa si tratta di “un provvedimento importante per i riflessi territoriali, che dà spazio alla riapertura di sale chiuse da oltre otto anni destinando risorse per il riavvio delle attività. La pandemia ha segnato negativamente gli spazi culturali e riaprire attività significa favorire una ripresa per tutto il territorio. Altro dato interessante è quanto e come l’erogazione dell’art-bonus sia stata determinante per l’Emilia-Romagna, con lo stanziamento di oltre 50 milioni”.
Per il relatore di minoranza ed esponente di Fratelli d’Italia spiega che con questo contributo si andranno a coprire parte di quei costi necessari alla riapertura di questi spazi, a partire dalle ristrutturazioni degli edifici e dagli adeguamenti tecnologici degli impianti. Si rileva poi che con questo provvedimento verranno modificate, con l’obiettivo di incentivare le collaborazioni tra pubblico e privato, la legge regionale 13 del 1999 in materia di spettacolo e la legge 20 del 2014 in materia di cinema e audiovisivo.
L’esame del provvedimento riprenderà nella prossima seduta dell’Assemblea legislativa in programma il 21 maggio.
(Lucia Paci e Cristian Casali)
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