La Regione, al fine di incentivare le iscrizioni all’Università di Bologna, elimini o almeno riduca il contributo regionale, parte integrante della quota d’iscrizione. A chiederlo è Marco Pettazzoni (Ln), che si fa interprete delle preoccupazioni per la sostenibilità dell’Ateneo, dato che per il prossimo anno accademico si prevede un calo di entrate derivanti dalle tasse universitarie pari a 5 milioni.
Per ovviare a tale diminuzione di entrate – riporta il consigliere – l’Ateneo bolognese, quale adeguamento all’andamento dell’inflazione, pare orientato ad applicare un aumento medio del 5% alla quota più elevata della retta prevista per alcuni corsi universitari, ad esclusione di quelli più onerosi. Per i corsi di Veterinaria e di Scienze della formazione l’aumento sarebbe addirittura del 10%. Si tratta di aumenti – spiega – che dovrebbero gravare integralmente sugli studenti che non presentano l’ISEE (esenzione fino a 23mila euro annui) o non possiedono i requisiti di reddito richiesti. Infine, – evidenzia – nella quota di iscrizione base è previsto un contributo regionale pari a 140 euro.
Da qui la richiesta di Pettazzoni alla Giunta regionale di eliminare o ridurre il contributo a favore della Regione e di rendere noto l’ammontare dello stanziamento dell’Università di Bologna per l’iscrizione gratuita e le borse di studio degli studenti stranieri inseriti nel progetto “Unibo for Refugees”.
(Luca Govoni)