Fondi regionali per 2 milioni di euro per sostenere “l’attuazione di programmi innovativi nel campo della promozione dell’edilizia sociale e della riqualificazione di ambiti urbani” a Cesena. È quanto prevede la delibera di approvazione del protocollo di collaborazione tra la stessa Regione Emilia-Romagna e il Comune di Cesena per la programmazione e attuazione del primo stralcio del Piano di riqualificazione urbana (Pru) ‘Novello’, licenziato oggi dall’Assemblea legislativa (favorevoli Pd e Sel, contrari Ln, M5s, Fi, Fdi-An). Piano che ricomprende, tra l’altro, la realizzazione di 340 alloggi sociali.
La realizzazione dell’intervento – si legge nel documento approvato – “riconsegna alla città un’ampia porzione di territorio oggi dismessa dalle sue funzioni originarie attraverso la rigenerazione di un tessuto degradato”. L’iniziativa, ha spiegato la consigliera Lia Montalti (Pd), costituisce un “intervento sperimentale” di housing sociale e “coniuga l’obiettivo generale di riqualificazione urbana con le esigenze abitative di una fascia di popolazione con redditi medio bassi che, pur non possedendo i requisiti di accesso all’edilizia residenziale pubblica, non riesce a sostenere i costi per l’acquisto in proprietà dell’abitazione o a sopportare l’elevata incidenza del canone di locazione sul reddito familiare”. Si tratta, ha precisato la consigliera, “di un intervento pilota e innovativo riproducibile in altri territori, che non genera un ulteriore consumo di suolo e che va a ricucire uno strappo esistente nel tessuto urbano e lo fa con la rigenerazione e all’insegna della sostenibilità”.
Contrario Gabriele Delmonte (Ln), ad avviso del quale “il documento non esplicita chiaramente dove verranno spesi i 2 milioni di euro. Il contesto in cui si realizzerebbe l’intervento- ha poi sottolineato- sorge in un’area totalmente scollegata dal centro e dai servizi e il costo degli appartamenti, che si aggirerebbe attorno ai 135 mila euro per l’acquisto e ai 450 euro mensili per la locazione, non può essere considerato abbordabile dalla fascia di popolazione con redditi appena superiori a quelli richiesti per gli alloggi di Erp”. Inoltre, ricordando i proprietari dei 3.500 alloggi sfitti a Cesena, ha domandato “come si pensi di riempire i nuovi appartamenti quando altri a prezzi inferiori non trovano collocazione nel mercato. E per quanto riguarda il recupero di una zona degradata, attenzione- ha concluso- a non costruire una cattedrale nel deserto”.
Per Andrea Bertani (M5s), contrario al provvedimento, “bisognerebbe chiedersi a chi serve questo intervento, dal momento che a Cesena si stanno sviluppando anche altri comparti con nuovi alloggi, mentre la popolazione non sta aumentando. Anche il prezzo alla vendita sarebbe superiore a quello attuale di mercato e inoltre- ha concluso- non è chiaro nel documento a cosa esattamente saranno destinati i 2 milioni della Regione”.
Perplessità anche da Tommaso Foti (Fdi-An): “Il protocollo- ha segnalato- rimanda ad un ulteriore accordo attuativo sul quale l’Assemblea legislativa non sarà chiamata ad esprimersi”, quando invece, a suo avviso, “sarebbe necessario avere riscontro sui successivi passaggi del piano e sulla effettiva destinazione dei 2 milioni di euro che la Regione si impegna a dare. Ritengo quindi che si sia in presenza di un grave errore”, ha concluso il consigliere, che ha infine invitato “a vigilare sugli interventi di social housing, che vanno gestiti, perché oggi sul mercato hanno rispondenze diverse da quelle pensate in passato”.
(is)


