La seconda bozza della nuova legge urbanistica regionale sarà consegnata ai consiglieri lunedì. Poi dalle informative si passerà a sedute della commissione Ambiente, territorio e mobilità (presieduta da Manuela Rontini) in cui si entrerà nel merito della legge prima che la stessa approdi in Aula per il vaglio dell’Assemblea. Step temporali preannunciati oggi dall’assessore Raffaele Donini durante la seduta della commissione. Una seduta che ha scritto un nuovo capitolo delle schermaglie tra l’assessore e Giulia Gibertoni, consigliere del Movimento 5 stelle, dopo quella andata in scena nella precedente occasione di confronto. L’oggetto del contendere questa volta non riguarda la velocità del metodo di condivisione del progetto di legge ma la possibilità o meno dei comuni di opporsi alla costruzione di un’opera su un territorio che non ha vincoli urbanistici o che sia stata prevista nei piani strutturali comunali (Psc). Interrogativo, quella della pentastellata, che si dispiega su due piani: “Uno riguardante le vecchie previsioni di costruzione inserite nei psc che interessano 250 chilometri quadrati in tutta la regione- spiega Gibertoni- l’altra invece è sulle indicazioni del Piano urbanistico generale (Pug) che possono essere derogate in sede di accordi operativi. Insomma che potere hanno i sindaci di opporsi?”.
Primo quesito cui Donini ha risposto che “in linea teorica i 250 chilometri quadrati previsti nei Psc potrebbero essere anche costruiti tutti ma che, visto il consumo di suolo degli ultimi anni (0,5 per cento) e le stringenti clausole inserite per l’avvio dei lavori (i comuni possono scegliere tra le previsioni dei psc solo quelle accompagnate da una convezione entro due anni e dalla messa in piano con fideiussioni e interventi immediatamente cantierabili) secondo le stime non si andrà oltre i 70 chilometri quadrati. Le deroghe al Pug in sede di accordi operativi serviranno per attrarre gli investitori”. Risposte che non hanno soddisfatto Gibertoni e che preannunciano nuovi scontri da qui all’approvazione della legge.
Tommaso Foti di Fratelli d’Italia ha messo in evidenza come “sarebbe stato più opportuno incontrarsi dopo aver letto la seconda bozza”. E ha chiesto le previsioni sui tempi di attuazione della nuova legge. “Spero in una entrata in vigore entro il 2017- ha ribattuto Donini- ipotizzando l’approvazione in Assemblea entro l’estate”.
Massimo Iotti del Pd ha voluto porre l’attenzione “su quelle aree inserite nei piani come edificabili, e quindi soggette a imposte, che potrebbero cambiare destinazione generando ricorsi da parte dei privati”. Il consigliere ha apprezzato “le deroghe inserite al limite di costruzione di nuove strutture -fissato al 3 per cento- che gioveranno ai piccoli centri”.
Apertura, dopo l’illustrazione delle possibili modifiche alla prima bozza (come per esempio l’inserimento del limite di due anni per la pianificazione inserita nel Pug, tra le altre), da Forza Italia, che con Galeazzo Bignami spiega come “non possiamo dire che voteremo a favore ma potrebbe esserci un nostro cambio di linea”.
(Andrea Perini)