Prosegue in Aula il dibattito generale sulla proposta di legge che introduce nuove norme in materia urbanistica e su tutela e uso del territorio.
I consiglieri del Pd, Manuela Rontini e Paolo Calvano, ne evidenziano i punti di forza, parlando di “sfida politico-culturale al cambiamento di un modello di sviluppo nella direzione della sostenibilità, che ha nella riqualificazione del patrimonio edilizio e urbanistico esistente e nella rigenerazione urbana i punti qualificanti”. Senza, però, – ha precisato Rontini – che “il consumo di suolo a saldo zero costituisca un freno a opere di interesse strategico o all’espansione mirata di comparti produttivi”. Infine Calvano, nel ricordare come negli ultimi due decenni la crescita non controllata e non accompagnata abbia generato disastri ma la decrescita abbia portato povertà e infelicità, ora che lo sviluppo è ripreso ha parlato di “necessità, da parte del pubblico, di indirizzarlo, obiettivo precipuo della proposta di legge”.
Al contrario, le consigliere del M5s, Raffaella Sensoli e Silvia Piccinini, puntano il dito contro le criticità della proposta, evidenziando “la debolezza degli strumenti di programmazione in capo agli enti locali, inadeguati, come accaduto in passato nel riminese così come a Bologna e provincia, a contrastare in modo efficace il consumo di suolo, la cementificazione e l’abuso edilizio”. Infine, la consigliera Piccinini ha criticato talune deroghe inserite nel progetto di legge, che – a suo avviso – si configurano come “troppo favorevoli all’espansione dei centri commerciali”. Per Andrea Bertani (M5s) “la crescita economica non può essere ancorata al consumo di suolo”. Sulla capacità di negoziazione degli enti locali ha invece evidenziato che “i comuni più piccoli si ritroveranno con una pistola puntata alla tempia”.
Per Galeazzo Bignami (Fi), cha ha annunciato voto di astensione, il progetto di legge contiene ancora “troppe scorie ideologiche che portano a una scarsa valorizzazione dell’iniziativa privata e a un’eccessiva discrezionalità delle burocrazie locali”. Tutto questo, afferma il consigliere, in forza di “strumenti programmatori e amministrativi che, per quanto migliori di quelli contenuti nella legge regionale vigente, determinati nel blocco del settore edilizio in Emilia-Romagna, non appaiono sufficienti a invertire la rotta”.
Silvia Prodi (Misto-Mdp), ritenendo poco efficaci gli strumenti di regolazione a disposizione degli enti pubblici, sia per quanto riguarda “il contrasto al consumo di suolo” sia per quanto concerne “la promozione della riqualificazione edilizia”, ha annunciato la presentazione di emendamenti finalizzati a “rafforzare la rigenerazione urbana”.
L’assessore alla Programmazione territoriale Raffaele Donini, sul provvedimento, ha parlato di percorso partecipato. L’obiettivo, ha rimarcato, “è l’omogeneizzazione della pianificazione urbanistica del territorio”. È poi intervenuto sugli incentivi collegati alla “rigenerazione della città esistente”. Infine, ha affrontato il tema legalità, cui la legge fa riferimento. Nelle prossime settimane, ha concluso, “lanceremo un forum per la generazione urbana, composto da tutti coloro che vogliono investire nella cura e non nella malattia del nostro sistema urbano”.
“Troppo- ha evidenziato il presidente Stefano Bonaccini– il suolo vergine consumato nel passato, anche in Emilia-Romagna”, puntiamo, ha aggiunto, a “una nuova crescita che si basi sulle eccellenze”. La crescita, ha quindi rimarcato, “deve essere collegata alla sostenibilità: questa Giunta ridurrà il consumo di suolo in Emilia-Romagna”.
(Luca Govoni)