“Contro la violenza di genere il testo di legge comune è un bel segnale. L’appello che era arrivato da più forze politiche e dalle associazioni sul tema del contrasto alla violenza prevedeva che maggioranza e opposizione potessero lavorare insieme e così è successo”.
La presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti commenta positivamente il testo di legge approvato ieri alla Camera contro la violenza di genere. Come Coordinatrice delle Pari opportunità e di genere della Conferenza delle assemblee legislative, Petitti aveva aperto di recente un dialogo con la Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio e ogni violenza di genere.
“L’indice di uguaglianza di genere 2023 dell’EIGE appena pubblicato a fine ottobre dice che l’Italia sta recuperando terreno da molti punti di vista – sottolinea Petitti -. La violenza sulle donne, invece, resta una grave emergenza. L’auspicio è che questo nuovo provvedimento possa contribuire in modo significativo alla protezione delle donne vittime di questi reati e porti l’Italia a livelli degni di un paese democratico e civile. Come Assemblee legislative di tutte le regioni continueremo a dare il nostro contributo per realizzare questo importante percorso di prevenzione e protezione rivolto alle donne”.
“Nel rispetto delle vittime il provvedimento ha accolto la proposta dei centri antiviolenza che l’ammonimento non fosse esteso ai reati di violenza sessuale. Il disegno di legge rafforza le misure di prevenzione, introducendo più strumenti per intervenire contro i cosiddetti ‘reati spia’ e semplifica le procedure per l’applicazione del braccialetto elettronico accorciando i tempi e fissando termini per un intervento concreto a protezione della donna. Per attuare queste disposizioni occorre investire risorse adeguate e lavorare sulla formazione agendo quindi anche sulla dimensione culturale in un’ottica di prevenzione della violenza che risalga alla radice del problema”.
“Ora serve continuare a lavorare per introdurre il prima possibile norme volte alla formazione di tutti i soggetti che sono coinvolti a vario titolo (forze dell’ordine, avvocati, operatori sanitari, ecc.) nelle dinamiche della violenza sulle donne. Allo stesso tempo occorrono soluzioni più efficaci per lavorare con le giovani generazioni sull’educazione all’affettività e al rispetto – conclude Emma Petitti -. Auspico che la convergenza politica che ha portato in tempi brevi a questo risultato possa impegnarsi anche sul fronte della formazione e dell’educazione. Come Assemblee legislative continueremo a impegnarci per questi obiettivi”.