Via libera da parte dell’Assemblea legislativa all’utilizzo delle economie degli anni precedenti per interventi di manutenzione straordinaria degli immobili comunali di edilizia residenziale pubblica (Erp). L’atto della Giunta è stato approvato all’unanimità. È una proposta per interventi di manutenzione straordinaria del patrimonio Erp. Si tratta- ha spiegato la vicepresidente dell’esecutivo regionale Elly Schlein- di un provvedimento che deriva da una legge nazionale in materia di edilizia sovvenzionata finalizzata al recupero del patrimonio edilizio degli enti pubblici. La stessa legge prevedeva già la possibilità di reindirizzare ai fondi avanzati a programmi di manutenzione dell’edilizia residenziale pubblica. Riguardo alla Regione, già a partire dal 2018 si è accertata la sussistenza di economie che permettono di destinare risorse per dare una casa a chi ne avrebbe diritto ma non è ancora riuscito ad accedervi”. Approvati i due emendamenti a doppia firma Igor Taruffi (ER Coraggiosa) e Andrea Costa (Pd). Il primo autorizza la deroga al cofinanziamento a carico dei Comuni, mentre il secondo emendamento prevede che per ciascun comune la data di inizio dei lavori debba avvenire entro 6 mesi dall’approvazione dell’atto e la fine entro i successivi 24 mesi. Il consigliere di ER Coraggiosa difende le proprie osservazioni rispetto a chi, dai banchi dell’opposizione, definisce gli emendamenti come un tentativo di porre rimedio alle mancanze dell’atto amministrativo: “la presentazione di emendamenti- spiega Taruffi-, in questo caso condivisi con gli uffici dell’assessorato e della vicepresidente Schlein, fa parte delle funzioni connesse al ruolo di consigliere ed propria dell’attività in Aula. C’è sicuramente bisogno di rivedere la legge regionale in materia- ha aggiunto il capogruppo di Erc-, ma vorrei lo si facesse valutando l’impegno economico della Regione negli anni. E considerando che queste risorse non sono andate perdute, ma stanno per tornare a disposizione proprio grazie all’atto amministrativo che ci apprestiamo ad approvare”. Michele Facci (Lega) per primo punta il dito contro le tempistiche dilatate di recupero di questi fondi: “Il provvedimento è positivo ma non possiamo dimenticare che si tratta di economie che riguardano lavori autorizzati nei bienni 88/89 e 94/95, quasi trent’anni fa. Tocchiamo così con mano questa grave inefficienza nell’utilizzo delle risorse pubbliche. Come possiamo dare risposta alla carenza di alloggi pubblici se i tempi sono questi?” La Lega, insomma, vota a favore “per senso di responsabilità e per dare una risposta a chi ha bisogno di questi alloggi”, ma non senza riserve. Gli fa eco Giancarlo Tagliaferri (Fdi): “Non ci sono dati chiari, e da quelli che abbiamo recuperato emerge che il 21% del patrimonio Erp è a disposizione dei Comuni ma con procedura non formalizzata. Come ex sindaco, dico che una ‘cosa non formalizzata’, non esiste. Ben 7 mila alloggi non sono stati ancora assegnati; io vorrei sapere se è cambiato qualcosa e sopratutto quante di quelle procedure non finalizzate sono diventate realtà. Vogliamo numeri, non proclami”. Per Simone Pelloni (Lega) manca una programmazione: “Quando si parla di ‘maxi programma’ bisogna che quanto meno quello che viene prospettato sia pluriennale. Ci sarebbero circa 55 mila alloggi in gestione ad Acer ed ad altri enti convenzionati. Abbiamo il certificato di idoneità abitativa di questi alloggi? Qual è lo stato dell’arte? Su alcuni abbiamo dati solo dal 1990 in poi. E per quanto riguarda la vulnerabilità sismica e la classe energetica? Secondo la rendicontazione disponibile si sa solo del 30% di essi, e di questa parte il 46% è di classe G, la più bassa. Quindi, nella pratica, concediamo un’abitazione che però dal punto di vista energetico è un ‘colabrodo’ e rischia di azzerare il risparmio nell’affitto dell’alloggio a causa di un costo più elevato della bolletta energetica”. (Caterina Maggi) ”