COMUNICATO
Sanità e welfare

Welfare. Anziani maltrattati, Galli (Fi): il Fornello non era una casa famiglia ma una comunità alloggio con tutte le autorizzazioni

Il consigliere nell’interrogazione ripercorre le tappe burocratiche che hanno portato all’apertura della struttura

Il Fornello di San Benedetto Val di Sambro (Bologna) non è una casa famiglia ma una comunità alloggio e ha ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie. Le responsabilità di quanto accaduto, quindi, “sono da ricercare nella modalità e nell’efficienza dei controlli da parte degli Enti preposti prima e dopo il rilascio dell’autorizzazione”. Lo scrive Andrea Galli in un’interrogazione depositata oggi nella quale ripercorre le tappe burocratiche che hanno portato all’apertura della struttura dove lo scorso febbraio i carabinieri della compagnia di Vergato hanno portato alla luce i gravi episodi di violenza e maltrattamenti, fisici e psicologici, sugli anziani non autosufficienti ospitati.

“Lo sportello unico attività produttive dell’Unione dell’Appennino Bolognese (Suap)- scrive il consigliere regionale di Forza Italia– avrebbe rilasciato regolare autorizzazione al titolare della struttura. Nella determinazione veniva esplicitato che la struttura sarebbe stata soggetta a verifica dei requisiti organizzativo funzionali e di personale da parte della Commissione Aziendale per le strutture socio-assistenziali dell’Azienda Usl di Bologna. Risulterebbero anche essere pervenute al Suap- continua l’Azzurro- integrazioni da parte della Comunità Alloggio “Il Fornello” richieste dall’Ausl di Bologna in seguito a controlli effettuati nel maggio del 2018 dai componenti del Gruppo ispettivo della Commissione, in riferimento ai quali l’Azienda sanitaria dichiarava di aver verificato l’esistenza dei requisiti organizzativo funzionali della struttura. Queste integrazioni sarebbero poi state inviate all’Ausl di Bologna dal Suap a settembre”.

Per questo il consigliere invita l’esecutivo regionale a spiegare che “azioni intenda intraprendere” visto che le “eventuali responsabilità per quanto accaduto non possono certo essere imputabili alla mancanza di una normativa nazionale o regionale ma piuttosto vadano ricercate nella modalità e nell’efficienza dei controlli”.

(Andrea Perini)

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