“Al Senato è ferma una proposta di legge di iniziativa parlamentare che valorizza il ruolo del caregiver, di qui la richiesta alla Giunta regionale di agire in tutte le sedi opportune, compresa la conferenza Stato Regioni, affinché il provvedimento sia approvato in tempi brevi”. La richiesta arriva da Enrico Campedelli, primo firmatario di una risoluzione targata Partito democratico sul tema caregiver familiare. Atto approvato dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, con voto unanime dei rappresentanti di tutti i gruppi politici.
Con il termine anglosassone caregiver familiare si indica chi volontariamente, in modo gratuito, si prende cura di una persona cara che necessita di assistenza. Si stima che il caregiver familiare svolga mediamente 7 ore al giorno di assistenza diretta e 11 ore di sorveglianza.
È necessario, è quindi intervenuto Daniele Marchetti (Ln), “arrivare a una normativa di riferimento, non una legge manifesto come quella regionale”. Presentiamo, ha aggiunto, “due emendamenti per favorire il coinvolgimento nei processi decisionali delle associazioni, delle organizzazioni sindacali, dei soggetti del terzo settore e degli stessi assistiti e assistenti”.
Il caregiver familiare, ha sottolineato Raffaella Sensoli (M5s), “è un assistente a tempo pieno e il rischio è quello di scaricare sulle famiglie quello che dovrebbe essere un compito dello Stato”. Non è corretto, ha poi sottolineato, “puntare solo sul tema caregiver, deve prevalere la libertà di scelta”. Occorrono, ha aggiunto, “misure adeguate”. Nel provvedimento nazionale, ha concluso la consigliera, “ad esempio, non si fa riferimento alla previdenza degli stessi assistenti familiari”.
“Non compete solo ed esclusivamente allo Stato- ha invece rimarcato Tommaso Foti (Fdi-An)– la cura delle persone: i principi civilistici pongono in capo alla famiglia una prima attività di cura”. La soluzione, ha aggiunto, “non è riempire l’Italia di Asp e ricoveri”. Lo Stato, ha poi concluso, “deve intervenire dove le condizioni lo necessitino”.
In conclusione dei lavori il presidente Paolo Zoffoli ha ribadito che “il caregiving è uno strumento importante del nostro welfare”. L’Emilia-Romagna, ha aggiunto, “è pioniera in questo ambito ed è ora necessario che un provvedimento nazionale normi questo importante strumento”. Il nostro sistema sociale, ha poi sottolineato, “necessita di strumenti il più possibile rispondenti ai bisogni dei cittadini, come quello del caregiving, che concorrano alla realizzazione di programmi personalizzati”. Credo, ha concluso, “che l’Emilia-Romagna stia andando nella direzione giusta”.
La commissione ha approvato i due emendamenti presentati da Daniele Marchetti.
(Cristian Casali)