Ha avuto il parere di conformità, dall’Assemblea legislativa, lo schema di Regolamento sulla “Attuazione dell’articolo 2 bis della Legge regionale 30 luglio 2015, n. 14 (Disciplina a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità, attraverso l’integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari)”. Il documento aveva già avuto il parere favorevole della commissione Cultura, istruzione e formazione.
Francesca Marchetti, consigliera del Partito democratico, ha spiegato che “c’è stato un grande lavoro dell’assessorato. La legge regionale 14 prevede l’approvazione del regolamento sul trattamento dei dati dell’Agenzia del lavoro. La profilazione di persone fragili e vulnerabili è in capo all’Agenzia del lavoro, ma il trattamento dei dati deve essere riconosciuto insieme ai servizi sociali e sanitari per attivare misure personalizzate. Per questo si sono dovuti individuare i dati da utilizzare. Ricordo che il Garante della privacy aveva dato parere favorevole”.
La modifica della gestione dei dati personali ha sollevato alcuni dubbi di Luca Cuoghi (Fratelli d’Italia) il quale ha affermato che “conservare i dati per 10 anni è eccessivo e, vista la precarietà delle persone a cui ci rivolgiamo, i dati potrebbero cambiare. Al termine dei 10 anni, i dati potrebbero non essere più funzionali”.
Per il consigliere Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) “questo regolamento ha a che fare con la privacy. L’inclusione prevista dalla legge si manifesta con persone che hanno a che fare con strutture e uffici. Le questioni devono essere unite (socioeconomiche, sanitarie). I dati devono essere interoperabili. Si sta sviluppando un fascicolo elettronico che racchiude una serie di informazioni per dare risposte più precise. Dobbiamo determinare le condizioni propizie per usare le risorse e dare risposte personalizzate a persone vulnerabili e fragili”.
(Gianfranco Salvatori)