COMUNICATO
Sanità e welfare

Welfare Bologna. Anziani maltrattati, Caliandro-Calvano (Pd): “Se non interviene lo Stato interveniamo noi”/ foto

L’assessore Venturi: “Vogliamo modifica della normativa nazionale, ma non si esclude una legge regionale. Previsti comunque più controlli nelle strutture”.

Con un’interrogazione a risposta immediata Stefano Caliandro e Paolo Calvano del Partito democratico chiedono l’intervento del governo regionale, citando il caso bolognese di San Benedetto Val di Sambro, per garantire adeguate tutele agli ospiti delle strutture assistenziali della regione, come le case famiglia.

In particolare, i due consiglieri vogliono sapere dall’esecutivo regionale “cosa si intenda fare, di concerto col livello statale, per scongiurare il ripetersi di episodi simili”.

Non si tratta, ha spiegato sulla vicenda Caliandro, “di un caso isolato, il che dimostra che la normativa che si occupa della materia, in particolare relativamente ai controlli, si è rivelata insufficiente a garantire la qualità e la professionalità dell’offerta”. Se non interverrà il governo nazionale, ha aggiunto, “interverremo noi”. La Regione Emilia-Romagna, ha poi sottolineato, “ha già avviato una serie di iniziative per meglio vigilare sulle strutture, prevedendo anche momenti di formazione rivolti agli operatori per contrastare i casi di burnout”.

La risposta è arrivata dall’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, che ha, prima di tutto, manifestato “lo sdegno per quanto accaduto a San Benedetto Val di Sambro”. Ha quindi comunicato che la giunta regionale, attraverso la conferenza Stato-Regioni, chiederà la modifica della normativa nazionale sulla materia (che allo stato attuale permette l’apertura di strutture fino a un massimo di sei ospiti senza le adeguate verifiche preventive sui requisiti necessari)”. Se la normativa nazionale non verrà modificata, ha aggiunto, “proporremo all’Assemblea l’approvazione di una legge regionale sulla materia”. Inoltre, ha sottolineato, “ci impegneremo per intensificare il sistema dei controlli”. Le strutture, ha rimarcato l’assessore, “dovranno permettere l’accessibilità, oltre ai parenti, anche alle associazioni di volontariato, alle organizzazioni sindacali e ai comitati consultivi”. Sul problema, ha poi concluso Venturi, “sono stati allertati anche i medici di medicina generale”.

(Cristian Casali)

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