COMUNICATO
Sanità e welfare

Welfare. Case per anziani accreditate, Facci (Misto): ispezioni nelle strutture e valutare controllo pubblico diretto

Il consigliere del Movimento nazionale sovranista denuncia i livelli qualitativi di assistenza nelle Case di residenza per anziani, “scaduti” a causa dei troppi appalti con il massimo ribasso

Livelli qualitativi di assistenza nelle Case di residenza per anziani “scaduti” a causa dei troppi appalti con il massimo ribasso. Le lamentele di utenti e sindacati sono state portate in Regione da Michele Facci del Gruppo Misto, che con un’interrogazione chiede alla Giunta di promuovere un’ispezione nelle strutture accreditate, di valutare l’introduzione di sistemi di videosorveglianza e di garantire il controllo diretto sulle attività pubbliche.

“Per contenere i costi- sottolinea il consigliere regionale- spesso accade che l’imprenditore risparmi sulla qualità professionale degli operatori, offrendo contratti precari e bassi salari, sulle forniture e sugli investimenti nella sicurezza. Il risultato inevitabile è un eccessivo ricambio del personale, uno scadimento della qualità del servizio e un numero di operatori sanitari inappropriato rispetto al numero complessivo degli utenti.” Il consigliere del Gruppo Misto ha fatto notare anche come si siano riscontrati ultimamente sempre più casi di maltrattamenti nei confronti di anziani “che necessitano di essere contrastati e prevenuti con adeguati provvedimenti”.

Per questo Facci interroga la Giunta per sapere se, “alla luce delle sue funzioni di programmazione, coordinamento e vigilanza sull’erogazione dei servizi socio-sanitari, non intenda promuovere un’ispezione nelle strutture accreditate, tramite le autorità competenti, sulle imprese, spesso di tipo cooperativo, circa il rispetto dei diritti contrattuali dei prestatori di lavoro, delle normative sulla sicurezza e salute sul posto di lavoro, dell’igiene e dei livelli di assistenza offerta”. Chiede poi se, dopo gli ennesimi casi di maltrattamento su persone anziane, non ritenga necessario assumere iniziative concrete di prevenzione, anche mediante l’introduzione di sistemi di videosorveglianza, e se “non ritenga necessario, nelle strutture socio-assistenziali di natura pubblica, evitare che la gestione venga effettuata in forma indiretta tramite cooperative o altri soggetti, nell’ottica di garantire il controllo diretto dell’attività e impedire lo scadimento dei livelli di assistenza”. A questo proposito il consigliere del Gruppo Misto chiede all’esecutivo regionale se non “ritenga doveroso”, per la direzione sanitaria regionale, la conoscenza precisa del contenuto medico-scientifico del progetto stesso e la sua adeguatezza e validità rispetto al contesto socio-assistenziale di adozione, quale struttura socio sanitaria accreditata nel territorio regionale.

(Giulia Paltrinieri)

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