Potenziare il servizio di assistenza educativa scolastica e la garanzia del diritto allo studio degli studenti con certificazioni nelle scuole dell’Emilia-Romagna.
A chiederlo è Fratelli d’Italia con una risoluzione a firma di Annalisa Arletti (prima firmataria) e Ferdinando Pulitanò che ricordano che “la Regione Emilia-Romagna, pur avendo sempre promosso politiche di inclusione, non è mai intervenuta in modo strutturale per sostenere economicamente e organizzativamente i Comuni e gli enti locali nella gestione del servizio di assistenza educativa scolastica: la delibera di giunta del luglio 2024, pur prevedendo un maggiore impegno in termini di diagnosi e individuazione precoce dei bisogni educativi speciali, non introduce alcun intervento o finanziamento specifico per il rafforzamento del sostegno educativo e della figura dell’educatore assistenziale. Quindi è necessario attivare forme di co-finanziamento e coordinamento regionale, al fine di garantire equità di accesso al diritto allo studio su tutto il territorio regionale, superando le attuali disuguaglianze tra territori più o meno dotati di risorse”.
Da qui la risoluzione per chiedere alla giunta “a riconoscere il ruolo strategico degli educatori assistenziali come parte integrante del sistema scolastico inclusivo, anche nelle scuole secondarie di secondo grado e a istituire un tavolo tecnico regionale con la partecipazione di Comuni, Province, Uffici scolastici territoriali, rappresentanti delle famiglie e delle associazioni del settore, al fine di definire linee guida condivise per l’organizzazione del servizio di assistenza educativa”.
FdI chiede inoltre di “prevedere, a partire dal prossimo bilancio regionale, un fondo strutturale destinato al co-finanziamento del servizio di educatori assistenziali nelle scuole di ogni ordine e grado, prioritariamente nei territori con maggiori difficoltà, e a monitorare annualmente il fabbisogno e la copertura effettiva del servizio di educatori assistenziali sul territorio regionale, assicurando trasparenza e partecipazione nei processi decisionali”.
Arletti e Pulitanò richiedono anche si proceda “a monitorare, in collaborazione con gli enti locali e le cooperative affidatarie del servizio, le condizioni contrattuali ed economiche del personale impiegato nell’assistenza educativa scolastica, al fine di promuovere la stabilità lavorativa, la continuità operativa e la qualità del servizio offerto agli studenti”.
(Luca Molinari)
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