Sono già oltre 7.000 le domande presentate da cittadini e famiglie per beneficiare della misura regionale di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito, il cosiddetto Reddito di solidarietà (Res). Ogni settimana sono circa 700 le richieste.
“I primi dati smentiscono chi ha criticato questo provvedimento”. A dichiararlo, durante la conferenza stampa tenuta dal presidente Stefano Bonaccini e dalla vicepresidente Elisabetta Gualmini per un primo bilancio del Reddito, è il primo firmatario della legge Igor Taruffi (Si). Una norma, ha precisato, “di iniziativa consiliare”, che si rivolge “a persone e famiglie in gravi difficoltà economiche”. Nel proporre questa iniziativa e nel portarla avanti, ha concluso, “ci abbiamo visto giusto”.
L’obiettivo, ha quindi rimarcato il relatore della legge, il capogruppo Pd Stefano Caliandro, “è comprendere lo stato di bisogno in Emilia-Romagna, aiutare quelle persone che causa un mercato del lavoro strozzato hanno difficoltà a reinserirsi”. Con questo provvedimento, ha evidenziato, “non diamo solo un reddito, diamo la possibilità alle persone di ricollocarsi e di ripartire”. Al termine del suo intervento il consigliere ha sottolineato che “non è una legge per i nuovi cittadini, oltre il 70 per cento dei beneficiari è italiano”.
Al 10 dicembre sono state accolte dall’Inps circa 2.000 domande, di cui 1.692 finanziabili dalla misura regionale (Res) e 225 dalla misura nazionale (Sia). Le famiglie che usufruiscono del Res sono mediamente più anziane, per un terzo il richiedente ha almeno 56 anni. Mentre circa la metà dei nuclei ammessi è composta da una sola persona. La misura, rispetto al Sia, raggiunge quindi famiglie che non hanno figli minori a carico, oltre a nuclei in cui si trova almeno una persona che lavora (circa il 61 per cento).
(Cristian Casali)