COMUNICATO
Sanità e welfare

Welfare Imola. Alloggi Erp, Marchetti (Ln): “richieste di mobilità, legittima la mancata presa in carico?”

Il consigliere sottolinea come il regolamento comunale preveda che “la mobilità possa essere richiesta per l’inidoneità dell’alloggio occupato a garantire normali condizioni di vita e di salute”

Gli alloggi Erp (edilizia residenziale pubblica) e la presa in carico delle richieste di mobilità dei nuclei familiari finiscono in Regione mediante un’interrogazione del consigliere regionale Daniele Marchetti (Lega Nord). L’esponente del Carroccio, infatti, riprende il regolamento del Comune di Imola, nel bolognese, che stabilisce come la mobilità d’ufficio “venga disposta dall’ente proprietario degli alloggi per risolvere gravi e documentate situazioni socio-sanitarie, in caso di accertato pericolo, anche determinato da problemi di salute degli stessi assegnatari, e non sia praticabile l’ordinaria procedura o per affrontare problematiche di morosità per lo più derivanti dall’elevato canone di affitto e/o dalle elevate spese gestionali dell’alloggio assegnato”.

In più, il regolamento prevede che “la mobilità possa essere richiesta dall’assegnatario per l’inidoneità dell’alloggio occupato a garantire normali condizioni di vita e di salute, nonché per dare soluzione a particolari condizioni di disagio abitativo o sociali o per l’avvicinamento al luogo di lavoro, cura e assistenza”.

Secondo Marchetti, “sono numerosi i casi di alloggi certificati anti igienici dall’Ausl di Imola o di nuclei familiari che non riescono a rimediare alle morosità per lo più derivanti dall’alto canone di affitto e/o dalle alte spese gestionali dell’alloggio assegnato” e “la non presa in carico dei nuclei familiari con morosità contrasta con lo stesso regolamento comunale”.

Per questo, l’esponente leghista chiede alla Giunta regionale “se la mancata presa in carico delle richieste di mobilità dei nuclei familiari con morosità, prevista dal regolamento comunale di Imola, sia legittima e se un nucleo familiare possa continuare a vivere in un alloggio certificato anti igienico dall’Ausl competente”.

(Margherita Giacchi)

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