COMUNICATO
Sanità e welfare

Welfare. Nel 2021 per la non autosufficienza stanziati in Emilia-Romagna oltre 520 milioni

Dalla Lega si lamenta poca chiarezza nella gestione di questi fondi, in particolare sulla ripartizione nei diversi territori, mentre per ER Coraggiosa, al contrario, c’è una strategia di concertazione sugli interventi fra i diversi attori coinvolti

Arrivano a 20.800.000 euro le risorse aggiuntive, per il 2021, sul fondo regionale per la non autosufficienza (di cui 19.900.000 euro da stanziamenti regionali). A questa quota vanno poi sommate le risorse aggiuntive collegate al fondo nazionale per la non autosufficienza, pari a 52.307.980 euro.

Previsti poi contributi specifici sul fondo Dopo di noi (5,8 milioni di euro) e sul fondo nazionale caregiver (5,3 milioni di euro).

Questi fondi, che si sommano ai 457.090.000 euro già disponibili a livello regionale, consentiranno, quindi, in Emilia-Romagna investimenti legati alla non autosufficienza per oltre 520 milioni di euro.

In commissione Politiche per la salute e politiche sociali, guidata dalla vicepresidente Francesca Maletti, il tema affrontato è quello delle politiche legate alla non autosufficienza; la commissione ha approvato il provvedimento collegato.

Per Simone Pelloni (Lega), però, “c’è poca chiarezza sulla gestione di queste risorse, in particolare sulla ripartizione nei diversi territori”. Il consigliere, quindi, rileva la difficoltà nel formulare un parere, dato che “mancano anche i dettagli sugli avanzi delle annualità precedenti”. Il leghista, sullo stesso tema, spiega che “in Emilia-Romagna gli investimenti arrivano a circa 500 milioni, mentre in Veneto si superano gli 800 milioni”. Anche per Daniele Marchetti, sempre della Lega, “c’è poca chiarezza sui dati che riguardano i territori, sembra non esserci omogeneità sulla gestione di queste risorse”. Valentina Stragliati, sempre del Carroccio, invece, interviene sul fondo Dopo di noi, parlando di “poca chiarezza e di incertezza sulle tempistiche di erogazione delle risorse”.

Al contrario, Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) spiega che “c’è una strategia di concertazione sugli interventi fra i diversi attori coinvolti, anche sulle prospettive collegate alla gestione di queste risorse, sulle prossime programmazioni sociosanitaria”.

(Cristian Casali)

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