La commissione Scuola cultura formazione lavoro, presieduta da Giuseppe Paruolo, ha respinto, a maggioranza dei presenti, un progetto di legge di iniziativa della Lega nord (primo firmatario Daniele Marchetti) di modifica dell’attuale norma regionale sui servizi educativi per la prima infanzia (L.r.19/2016). Ha votato a favore la Lega nord, contrari Pd e M5s.
Il testo – ha chiarito Daniele Marchetti – intende favorire, nell’accesso ai servizi per la prima infanzia, i figli di chi risiede o svolge attività lavorativa in Emilia-Romagna da almeno 10 anni. L’iniziativa – ha precisato – è stata presa a fronte di situazioni come quelle verificatasi nel comune di Bologna, dove sono stati esclusi dai nidi quasi mille bambini, nella maggior parte dei quali figli di nostri concittadini. Non si tratta di fare discriminazioni – ha chiarito – ma di “fare i conti con la realtà”. Pertanto – ha detto – “proponiamo una corsia preferenziale per chi da più tempo paga le tasse sul territorio e ha contribuito a costruire i servizi”.
Contraria Francesca Marchetti (Pd). La proposta “è irricevibile” – ha detto – non abbiamo dati che supportino la necessità di una modifica alla norma attuale per introdurne una ‘escludente’ visto che, in generale, sui territori c’è un calo delle iscrizioni ai nidi. Tra l’altro, – ha fatto notare – la proposta legislativa della Ln non tiene conto che la nostra regione è attrattiva anche per il mercato del lavoro e la modifica proposta toccherebbe anche tanti cittadini italiani in mobilità, come ad esempio gli addetti alle forze dell’ordine o gli insegnanti. L’approccio dell’Emilia-Romagna per i servizi educativi è quello di dare un accesso universale – ha sottolineato – mentre qui si pone una limitazione sulla base dell’anzianità di residenza.
Voto negativo anche da Raffaella Sensoli (M5s). “Condivido- ha precisato- le osservazioni sulla mobilità dei lavoratori: con la modifica proposta dalla Ln si verrebbe a creare un ulteriore parametro di esclusione, mentre oggi si dovrebbe agire su altri parametri come gli alti costi delle rette, che tengono lontane molte famiglie, e il tipo di offerta e modulazione oraria dei servizi, non più compatibili con l’organizzazione del lavoro e della società. La proposta, pertanto, non è accettabile e prima di alzare un altro muro bisogna abbattere quelli esistenti”.
Oltre a Daniele Marchetti, hanno firmato il progetto di legge: Massimiliano Pompignoli, Alan Fabbri, Stefano Bargi, Gabriele Del Monte, Andrea Liverani, Marco Pettazzoni, Fabio Rainieri, Matteo Rancan.
(Isabella Scandaletti)