“In riferimento alla petizione popolare in materia di servizi per l’infanzia in Emilia-Romagna alla luce dell’interruzione conseguente l’emergenza Covid, si evidenzia che la normativa regionale non prevede disposizioni che possano applicarsi all’oggetto delle richieste rivolte all’Assemblea legislativa, in quanto materia che attiene ai rapporti privatistici tra enti gestori e famiglie”. A parlare, in commissione Scuola e Cultura, presieduta da Francesca Marchetti, è la vicepresidente della Regione Elly Schlein, che nella sua relazione (approvata in commissione) in risposta alla petizione popolare che chiede ad Assemblea legislativa e Giunta di intervenire per fornire linee guida che indirizzino i gestori verso l’obbligo di compensare le famiglie che non usufruiscono dei servizi e di prevedere un rimborso per le famiglie che continuano a sostenere il pagamento delle rette.
“Nell’ambito del forte impegno messo in campo dalla Giunta regionale per supportare il sistema integrato dei servizi educativi per la prima infanzia e le famiglie dell’Emilia-Romagna, è stato attivato, nella primavera scorsa, un tavolo di coordinamento con le rappresentanze di enti locali e gestori pubblici e privati convenzionati per definire gli interventi necessari da adottare, nel raccordo con i provvedimenti del governo e degli enti locali, per affrontare il problema delle minori entrate da tariffe. Nel corso del 2020, la Giunta ha adottato una serie di misure e interventi per supportare il sistema integrato dei servizi educativi per l’infanzia, nello specifico: 7,25 milioni per l’erogazione dei fondi regionali ordinari per la gestione e la qualificazione del sistema integrato dei servizi educativi per la prima infanzia, l’anticipazione dei tempi di erogazione del saldo di 10,95 milioni, in particolare per far fronte alle mancate entrate dalle famiglie per rette, e oltre 18 milioni per la misura regionale finalizzata all’abbattimento delle rette anche per l’anno educativo 2020/2021”.
Secondo il consigliere della Lega Matteo Montevecchi, “la petizione ha il pregio di porre i giusti interrogativi, in questo anno di emergenza le famiglie sono state messe alla prova. Ed evidenzio anche la difficoltà delle scuole paritarie, che spesso non riuscivano a resistere con solamente i propri mezzi e sono state costrette a chiudere. Pur non condividendo tutte le richieste della petizione, dobbiamo ascoltare il grido d’aiuto”.
Un grido d’aiuto che stupisce la consigliera di Forza Italia Valentina Castaldini, perché “non eravamo più abituati al fatto che le persone chiedessero aiuto alla politica. Quest’anno abbiamo imparato che la libertà di educazione, così come poterla fare nel miglior modo possibile, è fondamentale. Facciamo in modo che le istituzioni siano un punto di riferimento e iniziamo già a lavorare nell’organizzazione dei centri estivi”.
E per Marilena Pillati (Partito democratico) “la relazione della vicepresidente ci dà conto non solo di quello che è accaduto in questo anno, ma ci fa ricordare che anche in un momento di emergenza siamo riusciti ad affrontare il lavoro che c’era da fare”.
Secondo Igor Taruffi (ER Coraggiosa), “sappiamo che le difficoltà non sono mancate, ma la risposta che è stata messa in campo dà il segno dell’attenzione rivolta a questi servizi”.
Infine, Stefania Bondavalli (lista Bonaccini) rimarca come “sia stato fatto un lavoro spesso silenzioso e complicato, ma con un’attenzione costante verso i territori”.