COMUNICATO
Sanità e welfare

Welfare. Pd-Lista Bonaccini-ER Coraggiosa: il governo nomini il coordinatore nazionale del Piano per la Garanzia infanzia

“È notizia di pochi giorni fa quella delle dimissioni della senatrice Anna Serafini, dal suo ruolo di coordinatrice del piano di Child Guarantee, come estrema forma di denuncia davanti all’inattività dell’esecutivo sui temi che riguardano famiglia e bambini, dopo ripetute sollecitazioni che non hanno trovato risposta dalla data del suo insediamento”

Sollecitare il governo a nominare un nuovo coordinatore nazionale del Piano nazionale per la Garanzia infanzia

A chiederlo è una risoluzione del Pd-Lista Bonaccini-ER Coraggiosa a firma Francesca Marchetti (prima firmataria), Antonio Mumolo, Lia Montalti, Federico Alessandro Amico, Stefania Bondavalli, Marilena Pillati, Matteo Daffadà, Luca Sabattini, Francesca Maletti, Ottavia Soncini, Roberta Mori e Stefano Caliandro.

“È notizia di pochi giorni fa quella delle dimissioni della senatrice Anna Serafini, dal suo ruolo di coordinatrice del piano di Child Guarantee, come estrema forma di denuncia davanti all’inattività del Governo sui temi che riguardano famiglia e bambini, dopo ripetute sollecitazioni che non hanno trovato risposta dalla data del suo insediamento. Nel ringraziarla per il lavoro svolto e per l’impegno profuso nella promozione delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza, si ricorda che né la Cabina di regia né il gruppo di lavoro previsti dal Piano nazionale sono stati mai sino ad ora convocati ed il rischio è ora quello di perdere risorse necessarie a rafforzare il sistema educativo e di welfare: non solo quelle del PNRR per aumentare il numero degli asili nido, ma anche quelle previste dall’attuazione del Piano Nazionale Garanzia Infanzia: se non saranno prese decisioni rapide, sono a rischio fondi europei per 635 milioni di euro, pari al cinque per cento del Fondo sociale europeo plus, risorse fondamentali per aumentare i posti a tempo pieno nei nidi, cancellare progressivamente le rette di frequenza, aumentare il servizio di refezione a scuola, estendere le fasce di gratuità, promuovere interventi finalizzati a rafforzare il benessere psicosociale di bambine e bambini, preadolescenti e adolescenti, mettere in campo azioni di sostegno per minori in contesti di povertà materiale, abitativa, relazionale, affettiva o che vivono in situazioni di fragilità”, spiegano i democratici per i quali “è forte la preoccupazione per il rischio che l’assenza di decisioni e i conseguenti ritardi nell’attuazione del Piano nazionale, anche a seguito delle dimissioni della Coordinatrice nazionale, compromettano politiche essenziali per bambini e adolescenti e loro famiglie”.

Da qui la risoluzione per impegnare la giunta “a sollecitare il Governo a nominare al più presto un nuovo coordinatore nazionale del PANGI e ad attivarsi, in tutte le sedi istituzionali opportune, anche per il tramite della Conferenza delle Regioni, per convocare la Cabina di regia e il Gruppo di lavoro con le parti sociali e i rappresentanti dei minori per dare concreta attuazione al Piano nazionale per la Garanzia infanzia, proseguendo celermente il lavoro fatto finora, coinvolgendo anche le Regioni, affinché i risultati raggiunti non vadano dispersi e garantendo la copertura finanziaria necessaria e a prevedere la presenza della Garante per l’infanzia e l’adolescenza nella suddetta cabina di regia
regionale anche ai fini dell’attivazione di meccanismi stabili diretti (gruppi di consultazione) e/o indiretti (indagini periodiche) di partecipazione dei minorenni ai fini della coprogettazione, attuazione e monitoraggio delle azioni riferite al sistema di Garanzia Infanzia, assicurando che i soggetti coinvolti rappresentino le categorie dei minorenni più a rischio di povertà ed esclusione sociale, rispettando la parità di genere”.

Il Pd chiede anche ve si favorisca “l’ampliamento dei modelli di intervento della Garanzia Infanzia già sperimentati in Regione, per assicurare l’accesso universale ai servizi soprattutto per i minorenni più vulnerabili, con particolare attenzione ai servizi di sensibilizzazione e di contatto con gli stessi beneficiari (outreach services), per una loro successiva messa a sistema a livello nazionale”.

(Luca Molinari)

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