Approvato oggi in Commissione Politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, il progetto di legge regionale Pd-Si-Mdp sul nuovo reddito di solidarietà, un provvedimento che garantirà un reddito minimo alle famiglie e alle persone sole che non arrivano a fine mese e che mira, dopo il passaggio in Aula presumibilmente entro giugno, a risultare più incisivo per i residenti emiliano romagnoli.
“Il via libera della Commissione è un passo molto importante in vista dell’approvazione definitiva della nuova legge” spiega il relatore Stefano Caliandro (Pd) che ha presentato il pdl sottoscritto da Igor Taruffi (Si) primo firmatario, Yuri Torri (Si), Silvia Prodi (Mdp) e altri 12 consiglieri del Pd. La novità è che con questo progetto di legge, il Res (il reddito di solidarietà regionale istituito nel 2016 che prevede per l’accesso requisiti economici, ovvero Isee inferiore o uguale a 3.000 euro) non sarà più misura alternativa a quella nazionale (che prevede invece requisiti di tipo familiare) ma integrativa rafforzando così la sua portata per i residenti nella nostra regione.
In Commissione sono stati approvati i dodici articoli del testo, insieme a quattro emendamenti proposti da Giulia Gibertoni, Silvia Piccinini e Andrea Bertani (M5s) e quattro da Caliandro e Taruffi. “Il contributo economico che verrà garantito in aggiunta a quello nazionale– specifica il consigliere Dem – sarà anche accompagnato da un percorso di reinserimento sociale e lavorativo”.
Approvato anche il Piano regionale per la lotta alla povertà 2018-2020, che contiene la misura del Res, adeguandosi così a quello nazionale, con il sì di Pd, Si, Misto-Mdp, M5s e l’astensione di Fi e Misto-Mns. Il Piano è stato integrato con quattro emendamenti: tre della Giunta e uno del Pd. Quest’ultimo, accolto anche con il sì del Movimento 5 stelle, prevede, grazie alle risorse del Fondo sociale europeo, di finanziare l’ingresso di 600 operatori a livello nazionale (quindi 38 nell’Agenzia regionale, uno per ogni centro impiego) che aiuteranno i beneficiari del reddito di solidarietà nella ricerca del lavoro, insieme agli operatori sociali e sanitari. “Si tratta di un impegno mirato a dare risposte più concrete alle persone in condizione di fragilità” commenta Caliandro. “Un emendamento che risponde a spunti proposti anche dal M5s; bene potenziare le risorse per gli operatori”, aggiunge Giulia Gibertoni.
(Francesca Mezzadri)