Fiere internazionali, progetti che puntano sull’unicità dei prodotti emiliano-romagnoli e sguardo rivolto alla valorizzazione dei territori e delle piccole e medie imprese. Sono queste le linee guida tracciate dal presidente dell’Enoteca regionale, Pierluigi Sciolette, che i consiglieri della commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, hanno incontrato ieri a Dozza. Un momento per fare il punto sulle politiche di promozione previste per il 2018 ma anche per ascoltare la posizione del presidente sull’inchiesta che vede coinvolta l’Enoteca regionale. Non solo: ieri è stato annunciato dai tecnici della giunta che la revisione dei criteri per la valutazione della congruità della spesa ammessa a contributo è terminata e presto la determina arriverà in commissione.
Una visita di circa due ore che ha prima interessato la Rocca, dove vengono organizzati eventi, degustazioni e venduti i vini, poi la sede amministrativa, dove i lavori della commissione sono entranti nel vivo. “L’Enoteca regionale- ha illustrato Sciolette- rappresenta l’84,7 per cento dei vini Doc e il 70 per cento degli Igt della nostra regione: oltre 600 vini, che vanno da Piacenza a Rimini. Siamo uno strumento importante di promozione. I nostri spazi sono presenti nella grande distribuzione in Conad e Coop 3.0 e creiamo progetti innovativi, come quello legato alla sostenibilità, per rendere i nostri prodotti sempre più unici”.
Da Mosca a New York, da Tokyo a Londra, da Chicago a Bologna “saremo presenti, nel 2018- gli fa eco il direttore Ambrogio Manzi– a tutti questi eventi. Abbiamo in cantiere workshop e collaborazioni con l’università di Piacenza per la ricostruzione dei vigneti. E il prossimo passo, siamo già a buon punto, sarà ottenere uno spazio all’interno di Fi.Co (Fabbrica italiana contadina) a Bologna”.
Un’attività lodata da Roberto Poli del Partito democratico che ha sottolineato come “il progetto partito alcuni anni fa si sia rafforzato. La scelta- ha ricordato- di avere un unico soggetto che promuove i vini da Rimini a Piacenza si è rilevata azzeccata. I nostri prodotti non hanno niente da invidiare a quelli delle altre regioni. L’Enoteca si inserisce in quella strategia di promozione delle eccellenze regionali”. Complimenti, ma anche piccole punture come quella di Andrea Bertani, consigliere del Movimento 5 stelle, che oltre a specificare come sia vero che “l’unione fa la forza” ha domandato se “ci sia abbastanza spazio per tutti quelli che richiedono contributi, visto che Enoteca rappresenta gran parte dei produttori della Regione”. E ha aggiunto, facendo riferimento all’inchiesta in corso: “una macchia sull’Enoteca rischierebbe di sporcare l’intero comparto”.
Affermazione che ha stimolato Sciolette che ha spiegato come l’inchiesta sia nata da “un esposto di un ex dipendente che ha lavorato, in prova, per due mesi in Enoteca. In due mesi- ha specificato- all’interno di un’azienda non si conosce nemmeno l’entrata del bagno. Ne abbiamo discusso assieme ai nostri soci quando abbiamo appreso la notizia e loro non hanno fatto una piega. Eravamo preoccupati delle possibili implicazioni al’esterno ma banche e assicurazioni ci sono state vicino. Tutte le carte sono state controllate da due nostri legali: un penalista di Bologna e un civilista di caratura internazionale di Imola. Dopo aver scartabellato tra i faldoni del 2013, 2014 e 2015 hanno constato che non è stato commesso alcun illecito. Le cifre uscite- ha continuato- non sono veritiere: le due partecipazioni alle fiere di Dusseldorf sono costate rispettivamente 42mila e 50mila euro. Attendiamo fiduciosi il corso della giustizia”.
Mentre è stato Daniele Marchetti della Lega nord a introdurre il tema dei nuovi criteri di valutazione: “Non sono uno sgambetto- ha precisato- alla vostra attività. Ma alla luce di certi fatti servivano per garantire maggiore trasparenza e tutele per tutto il comparto”. Il leghista è il primo firmatario di un atto d’indirizzo, poi condiviso anche da Luciana Serri e Barbara Lori, votato all’unanimità. Ora i criteri saranno rafforzati con l’acquisizione preventivi di spesa e con l’unicità dei fatturati.
“Siamo di fronte a una realtà unica- ha chiosato la presidente della commissione Luciana Serri– che svolge un’attività che crea prospettive per il settore. Turismo ed enologia si integrano e si sostengono a vicenda, per cui i progetti illustrati sono apprezzabili. L’Enoteca svolge quella funzione di raccordo tra le piccole e medie imprese e i grandi eventi o la grande distribuzione che altrimenti non sarebbero obiettivi realistici per queste realtà”.
(Andrea Perini)