Approvato in Assemblea legislativa, con voto favorevole di Pd e Sel, contrari Ln, M5s, Fi e Fdi-An, un ordine del giorno della maggioranza di non passaggio all’esame degli articoli” del progetto di legge, a firma Tommaso Foti (Fdi-An), su“Modificazioni alla Legge regionale 6 luglio 2012, n. 7. Nuove norme in materia di enti di bonifica. Delega di funzioni amministrative”. La proposta di legge è stata così respinta.
Progetto di legge, ha specificato il consigliere Foti (Fdi-An), che intendeva porre “in capo ai proprietari di immobili ubicati nel territorio di pertinenza di ogni singolo Consorzio di bonifica, attraverso i contributi consortili, i costi per opere non di bonifica, ancorché di pubblica utilità, realizzate dallo stesso Consorzio, in deroga alla legge nazionale che regola in via esclusiva la contribuenza in materia”. Il costo di tale opere, aveva aggiunto, avrebbe dovuto “gravare sulla fiscalità generale e non sui singoli contribuenti proprietari degli immobili”. Il progetto di legge introduceva inoltre “la possibilità di trasferire opere idrauliche di bonifica costruite con fondi statali ai Comuni interessati, come nel caso del Comune di Piacenza, in causa con il Consorzio di bonifica locale per il passaggio di proprietà di alcuni impianti”.
Gian Luigi Molinari (Pd) ha espresso “contrarietà per una proposta suscettibile di mettere a rischio l’impianto su cui si regge il sistema regionale della bonifica, considerato che la funzione principale dei Consorzi è di garantire la manutenzione delle reti idriche, all’interno delle quali il reticolo minore nelle zone montane assume particolare valenza di difesa del suolo e salvaguardia ambientale, in un’ottica di coordinamento territoriale”.
Andrea Bertani (M5s) ha chiesto di “valutare cosa sta accadendo dopo la riforma dei Consorzi di bonifica”. Sull’argomento il consigliere M5s ha presentato in Aula un emendamento per “introdurre dal 2016 la clausola valutativa in relazione alla legge sulla bonifica, al fine di misurare i risultati ottenuti”. Emendamento decaduto con l’approvazione dell’ordine del giorno di non passaggio al voto dell’articolato.
(cr)