Ambiente e territorio

Consorzio bonifica Piacenza Foti (Fdi-An): “Per la seconda volta la Giunta non risponde”

L’assessore Simona Caselli replica alla richiesta del consigliere sulla “reiterata omessa consegna al Comune di Piacenza delle opere consortili”  

Tommaso Foti (Fdi-An)
Tommaso Foti (Fdi-An)

“Ringrazio l’assessore Simona Caselli per l’excursus storico-giuridico, ma per la seconda volta non ha risposto alla mia domanda: non vorrei dover presentare un terzo atto ispettivo per ottenere semplicemente un sì o un no”.

Questa la replica di Tommaso Foti (Fdi-An) alla risposta data dall’assessore regionale all’Agricoltura a un question time, dove il consigliere ripropone un interrogativo, rimasto – a suo avviso – senza chiarimenti, già rivolto alla Giunta in un’interrogazione sul tema della “reiterata omessa consegna al Comune di Piacenza delle opere consortili” ubicate in territorio comunale.

Si tratta – riferisce Foti – del “collettore rifiuto, nella zona sud-est della città”, e del “collettore settentrionale, che si sviluppa a nord della città parallelamente al fiume Po, per sfociare all’impianto idrovoro della Finarda e da qui terminare agli impianti di depurazione e sollevamento in località Borgoforte”. Il consigliere ricorda che, con una delibera del primo dicembre 1987, l’allora Giunta comunale aveva “attestato” che queste opere avevano perso i “connotati della bonifica” e che, di conseguenza, “facevano parte delle opere comunali di fognatura”. Foti vuole quindi sapere se il Comune piacentino abbia richiesto alla Giunta di escludere dal perimetro di bonifica quei beni statali e, in caso di risposta positiva, se la Regione abbia accolto la richiesta, con la conseguente modifica dei perimetri di bonifica.

“I Piani di classifica per il riparto degli oneri consortili – questa la risposta di Caselli – riportano gli elenchi delle opere pubbliche di bonifica. Pertanto per escludere beni da questo elenco è necessario intervenire in opposizione al Piano. In seguito al riordino dei Consorzi di Bonifica, in base al quale il Consorzio Bacini Tidone Trebbia è stato unito al Consorzio Bacini Piacentini di Levante per costituire il Consorzio di Bonifica di Piacenza, si sono resi necessari nuovi Piani di classifica per la cui predisposizione la Giunta regionale ha emanato specifiche Linee guida”.

“Il Comune di Piacenza – aggiunge –  ha presentato al Consorzio osservazioni alla proposta di Piano di Classifica il 9 settembre 2015, in cui chiede di rettificare i perimetri ritenendo che nessuna delle opere di bonifica indicate svolgerebbe funzione di bonifica e pertanto nessun immobile dell’area urbana e suburbana di Piacenza godrebbe del beneficio di scolo né del beneficio di difesa idraulica”.

Il Consorzio di bonifica di Piacenza – riferisce – con deliberazione del Consiglio d’amministrazione del 7 ottobre 2015 sulle opere citate nell’interrogazione ha controdedotto di accogliere, in merito al Collettore rifiuto, la proposta di eleminare parte dello stesso dall’elenco delle opere di bonifica, dopo gli accertamenti svolti dal Consorzio a seguito dall’osservazione, modificando in tal senso i fattori assunti alla base di calcolo degli indici tecnici relativi al beneficio idraulico”.

Per quanto riguarda il Collettore settentrionale, il Consorzio – sottolinea l’assessore – ha ritenuto di non accogliere l’osservazione: per quanto riguarda la pretesa perdita della funzione di bonifica di una porzione del Canale settentrionale, con conseguente sdemanializzazione, si rileva che questo cavo, agli atti del Consorzio, non risulta aver perduto la funzione di pubblico interessa che ne ha originato la demanialità. Comunque, in un’ottica di leale collaborazione con le Amministrazioni interessate, ove risulti comprovata l’avvenuta sdemanializzazione del tratto di cavo, il Consorzio provvederà ad aggiornare il Piano di classifica”.

“La Giunta regionale – conclude –  ha successivamente espresso parere favorevole sulla proposta di Piano di classifica del Consorzio di Bonifica di Piacenza”, mentre il Comune di Piacenza, il 26 ottobre 2015, ha presentato al presidente della Giunta un ricorso contro la citata deliberazione del Consorzio di Bonifica di Piacenza e, in seguito, ha presentato ricorso al Tar Emilia-Romagna per l’annullamento della delibera della Giunta regionale con la quale è stato espresso il parere di conformità sulla proposta di piano di classifica del Consorzio di Bonifica piacentino. L’ amministrazione regionale si è costituita in giudizio”.

(Antonella Celletti)

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