Ambiente e territorio

Lente di Alleva (AltraER) su Bonifica Romagna: Giunta ne verifichi “gestione economica e generale”

Il consigliere riporta alcuni episodi di “discutibile correttezza e regolarità”: contributi erogati anche al Liceo classico di Cesena, “senza alcuna attinenza con il ruolo del Consorzio”

Pier Giovanni Alleva
Pier Giovanni Alleva (Aer)

Piergiovanni Alleva (AltraER) interviene sull’operato del Consorzio di bonifica della Romagna, sarebbero infatti “emersi – a suo avviso – alcuni episodi, riguardanti in particolare la gestione delle risorse economiche, di discutibile correttezza e regolarità”.

Di qui, un’interrogazione dove sollecita la Giunta regionale a verificare la gestione, sia economica sia generale, del Consorzio, fugando ogni dubbio sulle segnalazioni avanzate.

Il consigliere riporta infatti alcuni di questi episodi “non isolati, ma esemplificativi della gestione non trasparente del Consorzio”, di cui “numerosi dipendenti, anche con mansioni di responsabilità, dirigenti e quadri”, avrebbero “aperti procedimenti disciplinari non ancora risolti né chiariti”: una situazione, quindi, – scrive – che “merita un surplus di attenzione e approfondimento”.

Alleva cita, in primo luogo, “irregolarità nella destinazione dei finanziamenti ministeriali, in ambito Pin (Piano irriguo nazionale), per la realizzazione di impianti di distribuzione delle acque ad usi plurimi, affidati al Cer (Canale emiliano romagnolo) e al Consorzio”. “Questi finanziamenti – spiega il consigliere –  erano condizionati alla compartecipazione da parte degli agricoltori, che avevano ottenuto di allacciarsi alle reti distributive costruite, queste quote tuttavia non sono state mai corrisposte. Tali somme, che ammontano a circa un milione di euro di mancate riscossioni, risulta siano state coperte con fondi residui di parte corrente del bilancio del Consorzio attraverso compensazioni di partite vietate dalla legge di contabilità pubblica e parte delle quali, per circa 500.000 euro, contabilizzata come crediti esigibili”.

Altra segnalazione: “in occasione della messa in sicurezza del nodo idraulico di Cesenatico, – si legge nell’interrogazione – è stata eseguita la ristrutturazione degli argini del canale consortile Tagliata, resa possibile in seguito alla demolizione dei capanni da pesca privati, poi ricostruiti ex novo su palificazioni. La realizzazione della platea di fondazione, l’impianto dei nuovi pali di sostegno per i capanni da pesca privati, la realizzazione delle nuove linee Enel e acqua dei medesimi capanni, è stata impropriamente posta a carico dei fondi regionali Emilia Romagna da parte del Consorzio, giustificandola come necessaria per la difesa delle sponde del canale”.

Inoltre, “le opere irrigue previste dal Piano di sviluppo rurale di circa tre anni fa – scrive il consigliere – sono state realizzate in spregio alla normativa, che assegna al Consorzio di bonifica il mero ruolo di supporto nella progettazione e direzione dei lavori. Nel caso citato, il Consorzio si è fatto carico di oneri economici per la realizzazione delle opere infrastrutturali, cioè ha realizzato opere di pompaggio, collocandole all’interno di un impianto per la bonifica idraulica, al fine di prelevare acque del Cer presenti nel canale di bonifica e una condotta di adduzione primaria di circa 1 Km, per realizzare l’allaccio necessario alla rete interaziendale del Consorzio Irriguo (quest’ultima rete costruita con i fondi del Programma di sviluppo rurale). I privati costituiti in un Consorzio Irriguo – aggiunge –  hanno compartecipato alle spese della sola rete interaziendale (con il contributo del 30%), mentre le opere di pompaggio e adduzione, per un importo di spesa di circa 200.000 euro, destinate ad uso esclusivo di questi privati, sono state realizzate con fondi del Consorzio di bonifica. La normativa, che regola i finanziamenti del Psr, vieta in modo assoluto qualsiasi altro finanziamento in aggiunta al contributo comunitario, pena la revoca della concessione, mentre la normativa in materia di bonifica dispone espressamente che il compito del consorzio sia l’esercizio, il funzionamento e la manutenzione delle opere pubbliche di bonifica affidate in concessione, con divieto di spesare sul proprio bilancio le spese per nuove opere”.

Infine gli ultimi due episodi riportati da Alleva, “il rimborso delle spese legali a una dipendente con a carico accuse piuttosto rilevanti di falso, per un episodio di firma digitale apposta indebitamente,” e i “contributi erogati a discrezione al liceo classico di Cesena senza alcuna attinenza con il ruolo del Consorzio”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)

(Antonella Celletti)

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