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Coop spurie. Audizione responsabile Osservatorio sulla legalità e direttrice Agenzia regionale per il lavoro

Focus su autotrasporto e contratti di lavoro. AltraER: “rendere l’anagrafe del lavoro accessibile e trasparente”. Pd: “contrastare in sede europea il dumping e il dumping sociale”

La commissione Speciale di ricerca e studio sul fenomeno delle cooperative cosiddette spurie o fittizie ha convocato in audizione, per un confronto sul problema delle false cooperative, il responsabile dell’Osservatorio regionale sui fenomeni connessi al crimine organizzato e mafioso nonché ai fatti corruttivi (Osservatorio sulla legalità) e la direttrice dell’Agenzia regionale per il lavoro.

Osservatorio sulla legalità. Il responsabile ha illustrato i dati di un focus sull’autotrasporto, settore che, avendo un livello tecnologico non elevato, presenta barriere imprenditoriali d’ingresso contenute, consentendo, in tal modo, le infiltrazioni della criminalità organizzata. Si tratta – ha spiegato il responsabile dell’Osservatorio – di un settore soggetto a scarsi controlli e vulnerabile ad azioni intimidatorie, in cui attività legali e illegali si sovrappongono con facilità. Si va dal riciclaggio alla sovrafatturazione e alle buste paga gonfiate; dalla manutenzione dei mezzi in officine compiacenti alla creazione di sedi fiscali all’estero; dall’uso di gasolio di contrabbando o agricolo al furto compiacente di merce. In sostanza, – ha concluso il responsabile – la criminalità organizzata pratica e indirettamente impone un più basso standard di legalità e sicurezza, configurandosi sia come effetto che come causa dell’abbassamento del livello dei diritti e della sicurezza nel mercato del lavoro.

Agenzia per il lavoro. La direttrice, nel ricordare come l’Agenzia abbia compiti ispettivi e di vigilanza su tutti i contratti di lavoro dipendente, ha evidenziato come, qualora si riscontrino anomalie, si effettui adeguata segnalazione all’Ispettorato del lavoro. Due – secondo la direttrice – sono gli ambiti d’attività dell’Agenzia che incrociano i temi sui quali la commissione Speciale di studio sta svolgendo approfondimenti. Il primo riguarda la raccolta dei dati sui rapporti di lavoro dipendente, sia pubblici che privati, di qualsiasi tipologia, che ha dato vita a una banca dati ampia e dettagliata, il cui incrocio con quella dell’Inps potrebbe consentire la verifica della regolarità contributiva di ogni rapporto lavorativo. Il secondo concerne la raccolta dei dati sull’interposizione di manodopera, cioè la fornitura di manodopera tramite appalto, rispetto alla quale l’Agenzia effettua specifiche verifiche. L’analisi di questi ultimi dati – ha sottolineato la direttrice – mostra come, nella stragrande maggioranza dei casi, quando si è in presenza di somministrazione di manodopera tramite appalto ci si trovi di fronte a una cooperativa fittizia. Così come quando si è in presenza di contratti non sottoscritti dalle sigle sindacali più rappresentative a livello nazionale o a buste paga con anomalie, quali, ad esempio, importi esorbitanti alla voce Trasferta. L’Agenzia – ha concluso la direttrice – può effettuare segnalazioni, ma senza una legge nazionale non ha la possibilità di intervenire.

AltraER. L’Agenzia per il lavoro – ha sottolineato un consigliere – realizza una sorta di “anagrafe del lavoro” su scala regionale, i cui dati, però, a causa dei vincoli previsti dalla normativa sulla privacy, non sono accessibili se non da istituzioni pubbliche. Senza trasparenza, però, – ha rimarcato il consigliere – non c’è controllo e un’accessibilità limitata che, ad esempio, costringe professionisti e sindacati a rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale (Tar) per avere dati esaustivi, è di scarsa utilità. Per risanare il mondo del lavoro su scala nazionale – ha incalzato l’esponente di AltraER – basterebbe renderne pubblica l’anagrafe globale, ma manca la volontà politica. Anche l’appalto di mera manodopera – ha rimarcato – dovrebbe essere rivisto sotto il profilo giuridico, in quanto se non è giustificato sulla base della competenza superiore che riesce a garantire, si configura come palese sfruttamento, che spalanca la strada alle infiltrazioni mafiose. Riguardo all’autotrasporto, infine, il consigliere ha evidenziato come il problema della territorialità sia uno dei più stringenti, in quanto, grazie a una serie di escamotage, oggi si può operare in Italia attraverso società con sede legale e fiscale all’estero e con lavoratori esteri assunti con contratti di altri paesi.

Pd. Un consigliere, nel ricordare come l’obiettivo della Commissione speciale di studio sia di predisporre un atto normativo condiviso da tutte le forze politiche finalizzato ad argine il fenomeno dello sfruttamento del lavoro, ha evidenziato come il contrasto al dumping (concorrenza sleale, ndr) e al dumping sociale, fra le cause del fenomeno della falsa cooperazione, debba essere una delle proprietà della prossima agenda politica dell’Unione europea.

Il presidente, nel ribadire come il controllo sociale allargato sul mondo del lavoro sia uno degli obiettivi della Commissione speciale di studio, ha chiesto chiarimenti alla direttrice dell’Agenzia riguardo le varie tipologie contrattuali.

La direttrice, nel sottolineare come i contratti collettivi di lavoro depositati siano 900, dei quali solo 400 sono quelli sottoscritti dai sindacati più rappresentativi a livello nazionale, ha confermato che in molti casi l’applicazione di contratti sottoscritti dalle sigle meno rappresentative sia utilizzata quale strumento di sfruttamento dei lavoratori.

(Luca Govoni)

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