Sanità e welfare

Cooperazione internazionale. Illustrata in commissione relazione su attività 2012/2015

124 progetti per un contributo regionale complessivo di quasi 5 milioni

Un contributo regionale complessivo di 4 milioni e 988.385 euro per 124 progetti. Sono questi e molti altri i dati contenuti nella relazione sull’attuazione delle attività per “la cooperazione con i paesi in via di sviluppo e transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace per il 2012/2015’, illustrata in commissione Cultura, presieduta da Giuseppe Paruolo, alla presenza dell’assessore alle Politiche di welfare, Elisabetta Gualmini.

Nel panorama nazionale – si legge nella relazione – una delle novità è stata l’approvazione della legge 125/2014, “Disciplina generale sulla cooperazione internazionale per lo sviluppo”, che ha previsto una valorizzazione della cooperazione decentrata, affidando “rilievo al ruolo dei partenariati territoriali come specificità di intervento del sistema istituzionale regionale nell’ambito della politica governativa”. La legge – rileva la dirigente del settore – rafforza anche l’idea di partenariati internazionali in progetti che diventano “più di sistema che pulviscolari”. Per quanto riguarda la Regione, “le progettualità realizzate nelle aree considerate prioritarie sono state attuate con l’utilizzo di risorse regionali, mediante lo strumento del bando annuale per contributi, attraverso cofinanziamenti del ministero per gli Affari esteri e cooperazione internazionale e della Commissione europea”. Cinque le aree tematiche su cui si sono concentrati i progetti: le politiche di welfare, lo sviluppo locale, l’ambiente, il rafforzamento delle istituzioni/decentramento amministrativo e democrazia/diritti umani/rafforzamento della società civile. I paesi coinvolti appartengono all’Africa sub-sahariana, all’America Latina, all’Est Europa, al Medio Oriente, all’Area mediterranea e all’Asia. “L’area del Mediterraneo, in particolare, nel corso di questi quattro anni, ha visto consolidarsi e rafforzarsi le progettualità e le presenze, presumibilmente – è scritto nel documento –  in conseguenza del consolidamento delle relazioni e dei partenariati in alcuni paesi come la Tunisia”. Inoltre “i territori palestinesi e i campi profughi Saharawi si sono confermati aree di grande interesse regionale”. Raggiunto anche l’obiettivo dell’ampliamento dei partenariati: nel 2015 sono stati 192 i partner progettuali tra territorio regionale e partner internazionali.

Di un corretto “approccio di empowerment verso questi paesi” ha parlato Giuseppe Boschini (Pd), che considera corretto lavorare per il loro sviluppo istituzionale e del tessuto sociale facendo rete con altri soggetti. Sì anche all’integrazione con altre politiche regionali di settore, quelle di genere, migratorie e per la salute: manca tuttavia una quarta voce – rileva il consigliere – quella delle politiche per lo sviluppo economico. Un filone- conclude- su cui si potrebbe fare di più.

Per Raffaella Sensoli (M5s) si potrebbe operare meglio se l’approvazione del programma per il nuovo triennio non fosse avvenuta un anno prima dell’illustrazione di questa relazione. Di qui la richiesta di un cambio di passo nell’iter procedurale.

Gualmini, rispondendo a Boschini, conviene sul fatto che sul piano dell’integrazione con altre politiche regionali manca quella dello sviluppo economico, fattore che, tuttavia, è già stato preso in considerazione per trovare una soluzione che potrebbe rientrare negli strumenti di coordinamento e governance, così come è vero – aggiunge, replicando a Sensoli – che il piano per il prossimo triennio è già stato approvato, ma la ragione del ritardo è da attribuire al fatto che progetti del 2015 si sono allungati fino al 2016. Del resto, – conclude – è comunque possibile apportare revisioni annuali alla nuova programmazione.

Su questioni procedurali è intervenuto, in chiusura, anche Tommaso Foti (Fdi-An), a cui ha risposto il vicepresidente della commissione Enrico Aimi, che nel frattempo aveva sostituito alla presidenza Paruolo.

(Antonella Celletti)

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