I tamponi Covid19 a degenti e operatori dell’Istituto Sant’Anna e Santa Caterina di Bologna sarebbero stati eseguiti solo dopo alcune denunce. A porre l’interrogativo e chiedere piena luce su come la pandemia sia stata gestita nella struttura per anziani sono Daniele Marchetti e Michele Facci (Lega). Svariati servizi giornalistici – scrivono i consiglieri in un’interrogazione – riportano situazioni critiche all’interno della struttura con almeno 18 decessi confermati per via del Covid 19 su 200 degenti. Ulteriori denunce parlano di almeno 40 decessi causati da un contagio fra gli ospiti della casa di cura: ad oggi almeno 80 operatori della struttura, su un totale di circa 150, risultano contagiati da Covid 19. Secondo i leghisti, inoltre, che citano le denunce presentate, i decessi potrebbero essere stati causati da una scelta della direzione che, nel momento più critico, avrebbe imposto uno spostamento di pazienti con febbre oltre i 40° in aree comuni della struttura. Agli ospiti, inoltre, sono stati destinati tamponi solo a fine marzo, dopo alcune denunce, quando era in corso un forte evento febbrile da almeno un mese. Da qui l’interrogazione alla Giunta per sapere “quali tipo di controlli effettua normalmente l’Ausl, visto che molti dei posti sono convenzionati, e se è vero che i tamponi ad ospiti e operatori sono stati eseguiti solo dopo le denunce arrivate alla struttura”.
24 Aprile 2020
Coronavirus. Bologna, Lega: fare luce su quanto accaduto in Istituto Sant’Anna e Santa Caterina
Per i consiglieri Marchetti e Facci bisogna appurare se corrisponda al vero che i tamponi ai degenti della Casa di riposo del capoluogo siano stati fatti solo dopo alcune denunce
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24 Aprile 2020