La Regione faccia chiarezza su cosa possono o non possono fare i cacciatori alla luce delle limitazioni decise dal Governo per contrastare la seconda ondata del coronavirus. A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Giancarlo Tagliaferri (Fdi), che sottolinea la seguente incongruenza: Il decreto del 3 novembre, secondo alcune interpretazioni, autorizzando lo spostamento in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune, potrebbe consentire la possibilità di cacciare al di fuori del proprio comune e nell’ambito territoriale di caccia di appartenenza, ma – spiega il consigliere – l’ordinanza firmata dal ministro Speranza non prende in considerazione l’esercizio dell’attività venatoria, non chiarendo quindi se i cacciatori possano o meno spostarsi al di fuori dei propri comuni per l’esercizio dell’attività”. Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “se intenda attivarsi presso il ministero competente al fine di chiarire la situazione di incertezza in cui si trovano i cacciatori della nostra regione e se intenda fornire, essa stessa, alle autorità territoriali competenti un’interpretazione univoca dell’ordinanza ministeriale e del decreto del 3 novembre in merito allo svolgimento dell’attività venatoria da parte dei cacciatori nell’ambito territoriale di appartenenza”. “
16 Novembre 2020
Coronavirus. Caccia, Tagliaferri (Fdi): “Evitare incertezze burocratiche”
Il consigliere invita la Regione a fare chiarezza sul fatto che chi pratica l’attività venatoria può passare da comune a comune anche se l’Emilia-Romagna è in zona arancione
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16 Novembre 2020