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Coronavirus. Gibertoni (Misto): fare chiarezza sulle Usca e sulla telemedicina

La consigliere chiede una puntuale ricostruzione dei tempi di attuazione delle norme statali in materia di assistenza territoriale

Ci sono stati ritardi nella costituzione delle Unità Speciali di Continuità assistenziali (Usca) rispetto alle norme nazionali di contenimento della diffusione del Coronavirus? Se si quali ne sono stati i motivi? Ad accendere i riflettori sulle Usca è Giulia Gibertoni (Misto) che, in un’interrogazione, chiede anche chiarezza sulla gestione (tempi e costi) della telemedicina. La capogruppo, partendo da una ricognizione delle normative in materia di Usca e dopo aver ricostruito in modo dettagliato della situazione attuale, interroga la Giunta per sapere le ragioni della tardiva copertura totale del territorio regionale rispetto alla costituzione delle Unita speciali di continuita assistenziale; i motivi per i quali vi sarebbe stata nella gestione della pandemia uno scarso uso della telemedicina, modalità che probabilmente avrebbe potuto ridurre, per taluni casi, l’impatto del virus e garantire una maggiore continuità nel rapporto tra medico e paziente, con evidenti vantaggi anche sotto il profilo sociale e psicologico”. La consigliera, inoltre, vuole anche sapere dall’esecutivo regionale “i motivi per i quali le Aziende USL abbiano acquisito software per la gestione dei pazienti Covid in ordine sparso, con procedure di acquisto in regime di urgenza, senza un coordinamento regionale che avrebbe potuto velocizzare gli acquisti e dare maggiori garanzie in termini qualitativi oltre che omogeneità a livello territoriale”. “

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