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Coronavirus. Le forze politiche chiedono fondi per la Tari a sostegno di imprese e Comuni

Unanimità su una risoluzione di Lia Montalti (Pd). Taruffi (ER Coraggiosa) attacca Hera: “Stupisce che la società abbia aumentato lo stipendio dell’amministratore delegato in piena emergenza Covid”

La Regione Emilia-Romagna si attiverà sul governo affinché vengano definiti indirizzi o interventi legislativi finalizzati all’abbattimento della Tari per le imprese che hanno sospeso, o semplicemente ridotto, l’attività nel periodo dell’emergenza. La commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro , ha approvato una risoluzione, a prima firma Lia Montalti (Pd), che punta a sostenere le aziende colpite dal lockdown e allo stesso tempo a non gravare sui bilanci dei Comuni per i mancati introiti. Il voto finale ha visto l’unanimità delle forze politiche, tanto che la Commissione ha approvato anche alcuni emendamenti presentanti dalla consigliere Maura Catellani (Lega), fra i quali la proposta di estendere la richiesta dei benefici non solo alle aziende che hanno sospeso i lavori durante il lockdown, ma anche a quelle che hanno ridotto l’attività. Con questa risoluzione siamo al fianco tanto delle imprese quanto dei Comuni”, spiega Montalti. Disco verde alla risoluzione anche dall’assessore all’Ambiente Irene Priolo che, intervenendo in Commissione, ha sottolineato come “le prime stime parlano di un mancato gettito tra gli 80 e i 100milioni a fronte di mancate spese pari a 8-10milioni: numeri che confermano come sia necessario agire nei confronti del Governo affinché si trovino soluzioni”. Netta anche la posizione dei rappresentanti delle forze di opposizione, con i leghisti Emiliano Occhi e Maura Catellani che hanno sottolineato l’importanza che Hera faccia chiarezza sulle tariffe, mentre Marco Mastacchi (lista Borgonzoni) ha ricordato come, con gli strumenti vigenti, non si verifica mai l’assioma “paga di più chi più inquina”. Dura la presa di posizione di Igor Taruffi (Emilia Romagna Coraggiosa): “Sono stupito dal fatto che il 29 aprile scorso Hera, nel pieno dell’emergenza Covid-19, con tutte le conseguenze di cui stiamo parlando, abbia deciso di aumentare lo stipendio del proprio amministratore delegato e abbia proceduto a una divisione dei dividendi a favore dei soci senza prevedere paletti e norme per ridurre le bollette”. (Luca Molinari)  “

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