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Coronavirus. Lega: i divieti legati alla pandemia mettono a rischio i boschi

Un’interrogazione dei consiglieri Facci, Occhi e Daniele Marchetti sottolinea le difficoltà di un blocco troppo prolungato nel tempo del divieto di bruciare in maniera controllata i prodotti del suolo

In tempo di Coronavirus lo stop all’attività di abbruciamento controllato di sterpaglie è penalizzante per chi vive nelle zone rurali. Lo sostengono, in un’interrogazione alla Giunta, i consiglieri della Lega Michele Facci (primo firmatario), Emiliano Occhi e Daniele Marchetti, che sottolineano come lo stop allo smaltimento controllato di sterpaglie e materiale legnoso imposto dalle misure di contenimento del coronavirus rischia di sommarsi con altri provvedimenti analoghi di stagione, bloccando di fatto fino a settembre questo tipo di attività con il conseguente accumulo di materiale di scarto nei boschi e sui terreni. Da qui l’atto ispettivo per sapere se l’amministrazione regionale ritenga oltremodo penalizzante, anche in questa fase successiva all’emergenza sanitaria, e di ritorno alle attività precedentemente sospese a causa della pandemia, il mantenimento del divieto di abbruciamenti controllati del materiale vegetale di risulta dei lavori forestali e agricoli, previsto dal Decreto del Presidente del 20 marzo scorso, sino al termine dell’emergenza sanitaria; se non ritenga quindi necessario consentire fin da subito il superamento di tale divieto, revocando il proprio provvedimento, così da consentire anche in questo periodo – come ad esempio già effettuato dalla Regione Toscana – lo smaltimento dei prodotti della lavorazione forestale ed agricola per i privati non titolari di aziende agricole”. “

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