Sanità e welfare

Covid. Barcaiuolo (Fdi): “Chiarezza su code e i disagi per i tamponi a Modena”

“Che cosa si intende fare per evitare il ripetersi della situazione? Quante persone sono addette ai tamponi? Si è valutato di incrementare i fondi alle farmacie?”

La Regione faccia chiarezza sulle modalità con cui si fanno i tamponi a Modena, dopo i pesanti disagi che si sono verificati il 26 e il 27 dicembre al drive through di Via Minutara, con una coda di diversi chilometri e cittadini, anche asintomatici, che sono rimasti in attesa ore sotto la pioggia. Fra l’altro, molte prenotazioni erano state fissate dall’Ausl.

Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia) in una interrogazione chiede spiegazioni alla Giunta, considerando che a due anni dalla pandemia, e con picchi di contagi prevedibili, “disagi quali quelli verificatisi nelle giornate del 26 e 27 dicembre scorso debbano e possano essere superati e risolti al più presto, reperendo con celerità tutti gli strumenti e le risorse necessarie”. Contagi accelerati anche dalla variante Omicron che ha tempi di incubazione ridotti “e sembra in grado di bucare parzialmente il vaccino”.

Barcaiuolo chiede quali misure si intendano adottare per evitare i disagi “e mantenere l’efficacia dell’attività di tracciamento dei contatti, quanti operatori fossero addetti al tampone nella giornata del 26 dicembre e quanti operatori si intendano destinare a tale attività fino al termine dello stato di emergenza”. Il consigliere, inoltre, vuole sapere “quali siano i tempi di refertazione del tampone, quanti siano gli operatori addetti a tale attività, quali siano i tempi di notifica delle quarantene da parte del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’AUSL di Modena e quante persone risultino addette a tale attività”. Si chiede, poi, se “si è valutato di automatizzare le attività che non richiedono necessariamente la presenza di un operatore, in modo da evitare il dispendio di risorse umane e velocizzare i processi”.

Infine, il consigliere di Fdi vuole conoscere se la Regione abbia valutato “di incentivare i fondi rivolti alle farmacie in modo da predisporre la possibilità di effettuare i cosiddetti tamponi molecolari anche presso queste strutture”.

(Gianfranco Salvatori)

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