Sanità e welfare

Covid. Castaldini (Fi): fare chiarezza su tamponi, terze dosi e green pass rafforzati

Dettagliata interrogazione della consigliera forzista

Fare chiarezza sui rischi per la salute per chi, guarito da pochi giorni, fa la terza dose. Risolvere i problemi legati all’impossibilità di ottenere il green pass rafforzato in caso di positività diagnosticata da tampone molecolare eseguito presso un laboratorio privato convenzionato.

A sottoporre alla Giunta questi due precisi quesiti è, in un’interrogazione, Valentina Castaldini (Fi) che ricorda come “chi ha un tampone di positività rilasciato da un centro privato non può ricevere il green pass rafforzato in quanto non è mai stato preso in carico dall’AUSL e chi ha un tampone di positività rilasciato da un centro privato non può accedere alla dose booster in quanto guarito da meno di 150 giorni: l’unico modo di ricevere un green pass rafforzato per chi ha avuto un tampone di positività rilasciato da un centro privato è mentire al momento dell’anamnesi e accedere alla dose booster, chi si trova in questa situazione non lo ha fatto di proposito, ma si è trovato invischiato in un dedalo di regole e di comunicati stampa contrastanti che ha disorientato sia il cittadino sia i medici sia i sanitari”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla Giunta “se voglia riconoscere l’avvenuta infezione di persone che hanno un certificato di positività a seguito di tampone molecolare rilasciato da un laboratorio accreditato e presente sul FSE, anche prima del 29 dicembre 2021 e se ritenga giusto che l’unico modo per ottenere il green pass rafforzato per chi ha avuto un tampone di positività rilasciato da un centro privato sia mentire al momento dell’anamnesi e accedere alla dose booster”.

Castaldini chiede inoltre “se ci possano essere rischi per la salute accedendo alla somministrazione della dose booster pur essendo guariti dal Covid pochi giorni o poche settimane prima”.

(Luca Molinari)

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