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Covid. Castaldini (Fi): “Tamponi nasali fai da te nelle scuole superiori per studenti e personale”

“Si possono effettuare ogni 14 giorni fornendo a ragazzi e ragazze materiale informativo, aiutando docenti e amministrativi e smaltendo correttamente i rifiuti”

Tamponi nasali per tutti gli studenti delle superiori, i docenti, il personale amministrativo e di supporto e a quelli degli istituti tecnici superiori (da effettuarsi ogni 14 giorni), distribuzione di materiale informativo sulla corretta effettuazione del tampone nasale in autodiagnosi, predisposizione di un modulo di consenso per i minorenni, aiuto al personale scolastico per coordinare lo screening e organizzare lo smaltimento dei tamponi con ditte specializzate.

La consigliera di Forza Italia, Valentina Castaldini, lo chiede alla Giunta in una risoluzione. Ricordando l’accordo del 17 dicembre 2020 tra la Regione e le associazioni di categoria delle farmacie convenzionate per i test rapidi nasali, per rilevare l’antigene del coronavirus, (test che “possono contribuire a migliorare la capacità complessiva di identificare i casi, offrendo vantaggi in termini di tempi di risposta e di costi per il SSR”), Castaldini aggiunge che la Regione “ha comprato nel mese di dicembre 2020 due milioni di autotest; ad oggi, a quasi un mese dall’inizio della campagna di screening in farmacia sono stati effettuati 98.076 tamponi nasali rapidi, quindi a magazzino sono ancora disponibili oltre 1.900.000 tamponi per autodiagnosi”. Sul versante dei costi, la consigliera forzista afferma che ci sono 190 mila studenti delle superiori. “Oltre al costo del test, fornito dalla Regione, viene riconosciuto un contributo di 16,76 euro per ogni test effettuato in farmacia, cifra che si potrebbe utilizzare per la gestione degli screening in autodiagnosi all’interno delle scuole” scandisce Castaldini.

Molti i vantaggi, secondo la consigliera, dei test in classe: permettere a molti studenti di essere in presenza, “effettuare uno screening periodico su una fascia di popolazione a basso rischio ma altamente rappresentativa”, si potrebbe testare un’intera classe in modo simultaneo e il banco lo sanificherebbe lo stesso studente, e “i rifiuti speciali generati dalla procedura di autodiagnosi non sarebbero più pericolosi di un fazzoletto da naso usato”.

 

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