Sanità e welfare

Covid. Castaldini (Fi): “Test rapidi nasali, la Regione cambi l’accordo preso con le farmacie”

“Si usino quelli più sensibili e la Giunta valuti se il pagamento non configuri un danno erariale”

Modificare l’accordo con le farmacie per obbligarle a utilizzare test più sensibili di quelli inizialmente previsti in relazione ai “test rapidi nasali per la rilevazione dell’antigene del Coronavirus”. La Regione, poi, cambi anche l’accordo preso con le farmacie e consideri se “vi sia la possibilità che il pagamento del corrispettivo per l’erogazione di una prestazione di qualità non corrispondente con quanto stabilito dal ministero della Salute possa configurare un danno erariale”. L’interrogazione che chiede risposte alla Giunta è della consigliera Valentina Castaldini (Forza Italia).

Il ministero della Salute, ricorda la consigliera, aveva raccomandato di cambiare i test con un circolare in gennaio (si stabiliva una sensibilità superiore all’80%). La Regione aveva sottoscritto un accordo con le associazioni delle farmacie convenzionate per effettuare i test, attraverso una delibera, il 7 dicembre 2020.

Ma, continua Castaldini, “le delibere n. 1940 del 21/12/2020 e n. 118 del 28/01/2021 non modificano la sensibilità minima che deve avere un test per poter essere acquistato e utilizzato da una farmacia e rimborsato da parte della Regione”. Il 9 febbraio, rispondendo a una sua interrogazione, “l’Assessore Donini faceva sapere che i test utilizzabili nello screening all’interno delle farmacie hanno una sensibilità tra l’80% e il 90%”.

Da qui, l’atto ispettivo per chiedere di modificare l’accordo sui test rapidi utilizzati dalle farmacie.

 

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