La Regione, come accade in altre regioni, consenta “il test rapido antigenico per determinare la fine del periodo di isolamento, ovvero di quarantena, a chi è risultato positivo al Covid o ha avuto contatto diretto con persona positiva”. Lo chiede alla Giunta il Gruppo della Lega con un’interrogazione, primo firmatario Michele Facci, nella quale si vuol sapere il motivo per cui il Servizio sanitario regionale “non lo abbia previsto, in aderenza con quanto previsto dalla Circolare ministeriale n° 36254 del 11.8.2021”.
Nell’atto ispettivo, il Carroccio chiede anche “se l’Amministrazione regionale non ritenga che tale possibilità consentirebbe un alleggerimento della pressione sulle strutture ospedaliere in ordine all’esecuzione di tamponi molecolari, anche dal punto di vista burocratico e amministrativo, e diminuirebbe il tempo di rientro “in società” delle persone coinvolte, con evidente minor aggravio per le stesse, sotto tutti i punti di vista (lavorativo/professionale, scolastico/educativo, etc.)”. Infine, Facci chiede all’esecutivo regionale “quali diverse iniziative ritenga di dovere eventualmente adottare per migliorare una situazione sanitaria divenuta sempre più insostenibile”.
Fino a pochi giorni fa, sottolinea il consigliere, la Regione prevedeva che l’isolamento fosse determinato dall’esecuzione di un tampone “molecolare”. La Toscana, scrive il consigliere, per alleggerire il sistema sanitario e rendere più veloce il tracciamento, “ha recentemente ritenuto di affidare anche ai soli test rapidi l’accertamento della positività al virus, qualora eseguiti presso le strutture appositamente preposte”. E così pure, secondo l’ordinanza del 28 dicembre, per stabilire isolamento e fine della quarantena si possa utilizzare un test antigenico rapido. E la possibilità è prevista anche da una circolare ministeriale dell’agosto 2021, sottolinea al Lega. Ma la Giunta, rimarca Facci, “in difformità” a quanto indicato dalla Circolare e a quanto previsto da altre Regioni “ha ritenuto necessario mantenere il test RT-PCR per determinare il termine dei periodi di isolamento per le persone risultate positive, e di quarantena per i contatti di persone positive, anziché prevedere la possibilità di sostituire detto test con quello antigenico” in strutture autorizzate per restringere i tempi di registrazione della fine del periodo interessato.
L’interrogazione è stata firmata anche dai consiglieri Daniele Marchetti, Matteo Rancan, Valentina Stragliati, Maura Catellani, Massimiliano Pompignoli, Emiliano Occhi, Fabio Rainieri, Stefano Bargi, Fabio Bergamini, Andrea Liverani, Matteo Montevecchi, Simone Pelloni e Gabriele Delmonte.
(Gianfranco Salvatori)