Sanità e welfare

Ok a risoluzioni ER Coraggiosa-M5s e Pd: stop a brevetti su vaccini e medicinali anti Covid

Molti gli interventi in Assemblea, l’obiettivo è quello di garantire una più radicata possibile distribuzione dei vaccini contro il Covid

Sono due le risoluzioni approvate dall’Assemblea legislativa. Il tema, in entrambi gli atti, è quello della distribuzione dei vaccini anti Covid.

Nella prima risoluzione, a firma Igor Taruffi e Federico Amico di Emilia-Romagna Coraggiosa, sottoscritta anche da Silvia Piccinini dei Cinquestelle, si sollecita il governo regionale “a sostenere la proposta di India e Sudafrica di abbattere i monopoli”. I due paesi hanno chiesto all’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) di consentire a tutti i suoi membri di non concedere brevetti o altri diritti di proprietà intellettuale in relazione al Covid (per tutta la durata della pandemia), fino al raggiungimento dell’immunità globale (una deroga all’accordo Trips). “Si pone con forza il tema di sospendere il brevetto per questi vaccini rendendolo disponibile agli stati, ai cittadini”, aveva dichiarato Taruffi nella scorsa seduta assembleare (sugli stessi due oggetti). Le case farmaceutiche che hanno elaborato il vaccino, aveva aggiunto “l’hanno fatto anche grazie a finanziamenti copiosi dell’Unione europea, ma anche di altri grandi paesi a livello mondiale; credo che in qualche modo la valenza pubblica del risultato che è stato ottenuto sia fuori discussione, un elemento che non può in nessun modo essere vincolato alle regole del mercato”. Taruffi è intervenuto anche nella seduta odierna, ha ribadito la necessità di sospendere questi brevetti e ha chiesto (citando un emendamento a firma Piccinini) che siano gli stessi paesi Ue a sviluppare, produrre e distribuire i vaccini. Sui contenuti dell’atto d’indirizzo è poi intervenuto Federico Amico: “Un’iniziativa per permettere agli Stati a basso e medio reddito di avere i vaccini e altri medicinali per contrastare il Covid-19”. Il consigliere ha poi ribadito come “non si può permettere che l’accesso ai vaccini sia priorità dei ricchi o di alcune nazioni che vogliono estendere il proprio potere”. Amico ha quindi riferito che “occorre liberalizzare i brevetti, almeno temporaneamente, per evitare una catastrofe umanitaria”.

Nella seconda risoluzione, che vede primo firmatario Andrea Costa del Partito democratico (sottoscritta anche da Rossi, Iotti, Mori, Pillati, Mumolo, Zappaterra, Montalti, Tarasconi, Caliandro, Marchetti, Costi, Fabbri, Daffadà, Sabattini, Rontini e Bulbi, tutti del Pd), si sollecitano “soluzioni più adeguate rivolte a una maggiore produzione e distribuzione dei vaccini anti Covid”. I dem chiedono l’intervento dell’esecutivo regionale nei confronti del governo regionale, che dovrà poi portare il messaggio nelle sedi comunitarie. “Servono più dosi di vaccino, distribuite in maniera più equa, a un prezzo che sia accessibile”, aveva dichiarato Costa nella scorsa seduta assembleare. “La ricerca che ci ha permesso di arrivare in tempi rapidi a sintetizzare più forme di vaccino efficaci contro il Covid- aveva poi dichiarato Costa- è frutto di uno scambio di dati a livello mondiale nonché di un investimento pubblico a livello globale”. Lo stesso consigliere, nella seduta odierna, ha ribadito la necessità di avere più vaccini, per tutti (a tutte le latitudini del mondo), a un prezzo più equo, con l’obiettivo di ottenere un’immunità a livello globale. Katia Tarasconi (Pd) ha parlato di “situazione drammatica” a livello mondiale: “Senza vaccini la ripresa sarà quasi impossibile”. “Serve una via d’uscita per incrementare i vaccini, sollecitando anche le istituzioni europee, a partire dal G20”, ha concluso. “Abbiamo tutti il diritto alla salute, in una pandemia i risultati delle ricerche dovrebbero essere condivisi in tutto il mondo, mentre alle aziende farmaceutiche non dovrebbero essere consentito di decidere chi si cura e a quale prezzo”, ha rimarcato poi Marcella Zappaterra (Pd).

Tema importante per Silvia Zamboni (Europa verde), che ha definito la pandemia come “Cernobyl della globalizzazione”. Il vaccino, ha aggiunto, “è l’unico strumento per contrastare il Covid”. L’iniziativa di India e Sudafrica, ha concluso, “va sostenuta, è doveroso che l’Emilia-Romagna faccia sentire la propria voce”.

Per Giuseppe Paruolo (Pd) il tema deve essere subito affrontato: “Anche per i vaccini non deve esserci una sorta di ‘superlega’”, occorre cercare una via che consenta un controllo pubblico efficace pur garantendo l’iniziativa privata, un modello che consenta a tutti la possibilità di curarsi e di vaccinarsi”.

“Bisogna poter accedere ai vaccini e ai farmaci anti coronavirus il prima e il meglio possibile, per poter tornare alla normalità delle nostre vite. L’Italia è il fanalino di coda all’interno dell’Unione europea”, ha spiegato Stefano Bargi (Lega), che ha ricordato come la risoluzione di ER Coraggiosa e M5Stelle dia indirizzi chiari, mentre quella del Pd lascia troppa ambiguità di scelta. Sempre dalle fila della Lega Simone Pelloni ha ricordato come “nessun Paese possa essere autonomo nella realizzazione dei vaccini: serve collaborazione internazionale”.

È poi intervenuta Giulia Pigoni (Lista Bonaccini): “Siamo a favore di un riequilibro per quel che riguarda la ridistribuzione delle dosi di vaccino, ci siamo tutti su questa barca”.

(Cristian Casali e Luca Molinari)

Sanità e welfare