“C’è una contraddizione che va sanata, perché un docente può fare subito un tampone, mentre un cittadino deve attendere 10-14 giorni nel caso sia venuto a contatto con un positivo al Covid”. Lo ha evidenziato il consigliere Simone Pelloni (Lega) replicando all’assessore Paolo Calvano (Bilancio, personale, patrimonio, riordino istituzionale che ha risposto al question time del consigliere.
Pelloni ha chiesto alla Giunta perché “non sia stato applicato agli studenti e al personale scolastico, che hanno sempre utilizzato le misure di prevenzione, lo stesso protocollo riservato agli insegnanti a seguito di un contatto stretto con soggetto risultato Covid positivo in ambito scolastico”.
L’ordinanza della Regione, valida dal 3 maggio al termine delle lezioni, modifica i tempi di attesa del tampone in caso di contatti tra soggetti stretti a scuola. Per chi ha avuto contatti stretti si passa da 14 a 10 giorni: è il tempo in cui si deve eseguire il tampone molecolare. La quarantena, per chi non fa il tampone, passa invece da 21 a 14 giorni. Gli alunni della classe sono considerati tutti contatti stretti. I docenti, al contrario, se hanno rispettato le misure di prevenzione Covid (mascherina e distanziamento), non sono individuati come contatti stretti ma dovranno effettuare con immediatezza un tampone molecolare. Il rifiuto all’esecuzione del test farà scattare la quarantena di 14 giorni.
Calvano ha affermato che “gli ultimi protocolli hanno considerato un’ampia diffusione a causa delle varianti del virus”. Gli studenti sono considerati contatti stretti, al contrario dei docenti i quali sono distanziati dai ragazzi. I tempi di contatto sono inferiori tra professori e alunni, rispetto a quelli che hanno gli studenti. Nel caso, però, che ci sia un contatto prolungato tra il docente e l’alunno, il professore sarà considerato un contatto stretto.
(Gianfranco Salvatori)