Governo locale e legalità

CREDITO. FABBRI (LN): “AZZERATI DIRITTI PICCOLI RISPARMIATORI, SOLLEVARE QUESTIONE COSTITUZIONALITÀ CONTRO DECRETO SALVA BANCHE”. LA GIUNTA: “NESSUNA ILLEGITTIMITÀ, IN ARRIVO MISURE GOVERNO PER FASCE PIÙ DEBOLI”

Interrogazione a risposta immediata in Aula. Fabbri (Ln): “Il Governo ha avuto paura di Bruxelles e sacrificato i risparmi delle famiglie”. L’assessore Petitti: “Per la Giunta, la soluzione d’urgenza adottata dal Governo è il miglior compromesso possibile alla luce del diritto comunitario sugli aiuti di Stato già recepito”

Alan Fabbri (Ln) ha presentato una interrogazione a risposta immediata in Aula a proposito del Decreto “Salva banche”, approvato dal Consiglio dei ministri, chiedendo al presidente della Giunta di sollevare presso la Corte Costituzionale la questione di costituzionalità, “al fine di tutelare i diritti degli azionisti e obbligazionisti della Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara”. Secondo Fabbri, infatti, il Decreto governativo numero 183 del 22 novembre scorso sarebbe in contraddizione con gli articoli 47 e 117 della Costituzione.

Per il capogruppo della Lega nord, “il Governo ha avuto paura di Bruxelles e il suo Decreto ha colpito circa trentamila famiglie ferraresi, azzerando 360 milioni di risparmi, con un impatto devastante sull’area, superiore a quello del terremoto”. “Con l’azzeramento dei propri diritti, stabilito dal Decreto del Governo- ha proseguito nel suo intervento in Assemblea legislativa- gli azionisti perdono ogni speranza di recuperare anche una minima parte del loro investimento”. Ha poi definito “indecorosa la scelta della Giunta regionale di declassare a questione tecnica una vicenda essenzialmente politica, come sarebbe testimoniato dall’assenza del presidente Bonaccini e dalla risposta affidata all’assessore al Bilancio”. Per questo, Fabbri ha chiesto di ritirare il suo question time e abbandonato l’Aula.

In sede di replica, l’assessore al Bilancio, Emma Petitti, ha detto che “la Giunta è consapevole che la soluzione d’urgenza adottata dal Governo con il Decreto del 22 novembre costituisce il miglior compromesso possibile alla luce del diritto comunitario già recepito”. Ha aggiunto che il Governo è impegnato “a introdurre nei prossimi giorni meccanismi di compensazione degli effetti pregiudizievoli patiti dalle fasce più deboli, i piccoli risparmiatori colpiti dall’azzeramento dei titoli, tenendo conto delle normative in materia di aiuti di Stato”. Inoltre, “per la Giunta non sussistono i profili di incostituzionalità del Decreto legge, evocati nel question time della Lega. Per effetto del Decreto 183, parte delle risorse necessarie alla risoluzione delle crisi bancarie dei quattro istituti di credito considerati, viene reperita mediante l’azzeramento del valore di prodotti finanziari dalla natura rischiosa, azioni e obbligazioni subordinate”, ha sottolineato l’assessore.

Petitti ha poi aggiunto che anche la prospettata violazione dell’articolo 117, comma 3 della Costituzione, che indica tra le materie di competenza legislativa concorrente le casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale, “non appare supportata da alcun fondamento giuridico. Quindi- ha concluso l’assessore- se la Regione in quanto istituzione è priva di legittimazione al ricorso, spetterà ai soggetti penalizzati, anche tramite associazioni di consumatori, il promuovere azioni legali volte a contestare l’eventuale illegittimità costituzionale del Decreto 183, o a contestare l’omessa o l’inadeguata informazione riguardo la rischiosità dei prodotti finanziari all’atto del loro collocamento”.

(rg)

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