In seduta congiunta, le commissioni Bilancio e Cultura hanno esaminato oggi il bilancio di previsione 2015 e pluriennale2015-17 dell’Istituto per i beni artistici culturali e naturali (Ibacn). Voto a favore dei consiglieri Pd, Sel, M5s, astenuti Fi e Ln. Il provvedimento sarà iscritto all’ordine del giorno dell’Assemblea legislativa di martedì 26 maggio. Questo bilancio viene proposto dopo quattro mesi di esercizio provvisorio, a causa dell’anticipata chiusura della scorsa legislatura regionale, ma il ritardo consente di procedere contestualmente al bilancio preventivo della Regione per l’anno in corso. Ecco le cifre essenziali.
La principale novità sta nel finanziamento della L.r. 18/2000: per il 2015 sono stanziati 3,5 milioni di euro per l’attuazione dei piani museale, bibliotecario e archivistico, a fronte dei 600mila euro stanziati, annualmente, dal 2010 al 2014. Ciò consentirà all’Istituto di far fronte alle attività di inventariazione, catalogazione, sviluppo delle piattaforme applicative a disposizione di tutte le istituzioni culturali emiliano-romagnole. Più contenuto (100mila euro), ma significativo è un altro incremento nello stanziamento regionale per l’Ibacn, quello che riguarda il fondo dedicato alla tutela e valorizzazione dei dialetti, privo di risorse nell’ultimo biennio e rilanciato dopo l’approvazione della L.r. 16/2014. Restano in programma le azioni previste nel piano per la tutela di esemplari arborei di notevole pregio (L.r. 2/1977) e le azioni previste per l’esercizio della funzione di “archiviazione e conservazione digitale dei documenti informatici” (L.r. 29/1995). Viene confermato lo stanziamento di 400mila euro per il fondo di funzionamento dell’Istituto: si tratta della stessa cifra dal 2010. Complessivamente, il bilancio delle attività ammonta a 4.170.000 euro, rispetto a 1.525.000 euro nel 2014, e l’inversione di tendenza riporta in prossimità dello stanziamento per l’anno 2010 (5.315.000 euro).
Nel dibattito, il voto a favore del Movimento 5 stelle è stato motivato da Giulia Gibertoni con la volontà “di assicurare la piena funzionalità ed efficienza di un Istituto su cui, tuttavia, occorrerà svolgere al più presto un ragionamento approfondito, a fronte di un’evidente perdita di senso e smarrimento delle funzioni fondamentali”. Secondo la consigliera, “l’Ibacn ha abbandonato la tutela del paesaggio, che era stata una delle sue essenziali ragioni d’essere, e troppo spesso appare come un semplice bancomat nei confronti degli Enti locali”. Inoltre, sarebbe “venuta a mancare quella capacità di elaborazione culturale che caratterizzò l’attività dell’Istituto alla fine del secolo scorso”, e il M5s intende operare “affinché la deriva dell’Ibacn non lo porti a divenire un ente inutile”. Sempre del M5s, il consigliere Andrea Bertani ha chiesto spiegazioni sull’entità (quasi 2 milioni di euro) dell’avanzo di amministrazione.
Per Stefano Bargi (Ln), è necessario approfondire al più presto “le concrete modalità di funzionamento dell’Ibacn, quale ruolo svolga l’organo direttivo, quali caratteristiche abbia assunto il personale, come siano motivate le ancora consistenti spese in studi e consulenze”.
Il presidente della commissione Cultura, Giuseppe Paruolo, ha assunto l’impegno di sviluppare “un accurato dibattito sulla missione dell’Ibacn, appena sarà disponibile il bilancio consuntivo con la precisa indicazione delle attività svolte”; il passaggio odierno, ha aggiunto, “è urgente e necessario a garantire la piena operatività dell’Istituto”. Sempre dal Pd, si è ha voluto infine difendere la reputazione dell’Istituto, ricordando la quasi ventennale presidenza di Ezio Raimondi.
(rg)