Scuola giovani e cultura

Cultura. Commissione licenzia programma investimenti spettacolo e promozione culturale. Mezzetti: riformare il Fus

Favorevoli Pd, Si e Prodi (Misto); astensione di M5s, Ln, Fi e Facci (Misto-Mns). L’assessore chiede il coinvolgimento delle Regioni nelle istruttorie di assegnazione dei fondi: “45 secondi per ogni domanda, noi conosciamo meglio il territorio”

Parere favorevole in Commissione Cultura, presieduta da Giuseppe Paruolo, al Programma regionale in materia di spettacolo e al Programma di investimenti in materia di promozione culturale, entrambi per il triennio 2019-2021. I piani a sostegno del mondo dello spettacolo dal vivo e delle realtà culturali del territorio ha trovato il voto favorevole di Pd, Si e Prodi (Misto) e l’astensione di M5s, Ln, Fi e Facci (Misto-Mns).

Spettacolo dal vivo. La Legge 13 interviene a sostegno di attività teatrali, musicali, di danza e circo contemporaneo, come fattore di identità e sviluppo, mezzo di espressione artistica, di formazione e di promozione culturale. “Nel passato triennio l’esperienza è stata decisamente positiva- ha sottolineato in commissione l’assessore alla Cultura Massimo Mezzetti– in termini di interventi a sostegno del mondo dello spettacolo dal vivo con convenzioni o bandi. Si tratta di una legge all’avanguardia anche a livello nazionale, un’esperienza consolidata che trova il giudizio positivo delle realtà del settore”. L’assessore ha sottolineato come negli anni questa legge abbia promosso i progetti di enti come Ater, Ert, Fondazione nazionale della danza e Orchestra Toscanini, per un totale di circa 100 realtà del territorio. Novità di quest’anno è l’approvazione della Legge Musica, che comporterà lo spostamento di alcuni soggetti e risorse dalla legge Spettacolo a quella dedicata al settore musicale. L’assessore Mezzetti ha annunciato che è in corso un confronto tra la Regione e il Mibac (ministero dei Beni culturali, ndr) riguardo al Fondo unico per lo spettacolo (Fus): “Sull’assegnazione delle risorse del Fondo, che è materia concorrente, chiediamo un’inversione della procedura attuale. Fatta eccezione per fondazioni o teatri nazionali, chiediamo che la fase istruttoria di valutazione dei soggetti destinatari dei fondi sia in capo alle Regioni e in un secondo momento al ministero per l’assegnazione dei contributi. Noi conosciamo meglio le realtà del territorio e possiamo valutare meglio la qualità delle loro attività”. Mezzetti da poi conto di un calcolo empirico che rende l’idea: “Abbiamo stimato che in media la commissione ministeriale che assegna i fondi dedica ad ogni domanda di singoli soggetti culturali una media di 45 secondi. Potrà in questo modo valutare con ponderazione come assegnarli?”.

Una stoccata al governo arriva anche riguardo al Codice dello Spettacolo, approvato nel 2017 e decaduto a fine 2018 per mancata approvazione dei decreti attuativi.

Promozione culturale. Con la legge 37 la Regione promuove la produzione, la diffusione e la fruizione di attività culturali, sostenendo progetti e iniziative culturali di rilevante interesse regionale, la realizzazione di manifestazioni e iniziative sul territorio. “Su questa legge- ha spiegato Mezzetti- i consiglieri regionali sono molto attenti perché la platea di associazioni e realtà emiliano-romagnole è molto ampia e le risorse stanziate sono spesso fondamentali per realizzare le stagioni estive di molti comuni”. Il numero di soggetti coinvolti è cresciuto, anche se le risorse sono rimaste stabili, ed è stato introdotto un elemento di novità: le Unioni di Comuni potranno convenzionarsi con la Regione per ottenere finanziamenti da destinare a progetti culturali consolidati, ottenendo così maggiori garanzie sui fondi da utilizzare.

(Giulia Paltrinieri)

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