C’è la signora che batte il fieno, l’uomo, rugoso e ‘bruciato’ dal sole, che intreccia i vimini, la pigiatura dell’uva e il pane impastato di fronte al fuoco scoppiettante. Immagini di vita contadina quotidiana. Scene che, fino alla metà degli anni Ottanta del secolo scorso, era facile osservare in tutto l’Appennino e che oggi rivivono nella mostra A forza di braccia. Mestieri in Appennino grazie agli scatti d’epoca di Frediano Salomoni. Esposizione che è stata inaugurata da Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa, di fronte a un nutrito gruppo di visitatori.
“Ho iniziato a fotografare questi lavori della civiltà contadina circa 40 anni fa- ha raccontato Salomoni- incontrando tante belle persone e famiglie. Sono entrato nelle loro case, nelle loro stalle, sono sceso nei campi assieme a loro. Io dicevo loro, mentre scattavo le mie foto: ‘Un domani passerete alla storia’. E loro mi rispondevano sempre in dialetto che non era vero. Ho deciso di rendere pubbliche queste foto per raccontare ai giovani come si lavorava con la forza delle braccia e con l’aiuto di pochi attrezzi. Tutte queste persone per me sono state grandi protagoniste della storia”.
Realizzata grazie alla collaborazione del parlamento regionale con il gruppo di studi Savena, Setta, Sambro e il museo di Arti e mestieri Pietro Lazzarini, “A forza di braccia. Mestieri in Appennino” sarà visitabile fino al 10 luglio prossimo dal lunedì al venerdì ore 9-18.
“È una mostra– ha spiegato Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa- che racconta della nobiltà del lavoro nel nostro Appennino. Racconta un mondo lontano e scomparso ma che invece, nei suoi valori, è tutt’ora vivo e attuale. Un grazie di cuore a Frediano Salomoni e ad Adriano Simoncini”.
(Andrea Perini)