Via libera dalle commissioni Cultura e Bilancio al rendiconto generale 2018 e alla variazione del bilancio di previsione 2019-2021 dell’Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (Ibacn). I due documenti hanno ottenuto il sì di Partito democratico, Sinistra italiana e Gruppo misto, l’astensione di Fratelli d’Italia e Movimento 5 stelle e il no della Lega. La commissione cultura, presieduta da Giuseppe Paruolo, si è riunita in sede consultiva, mentre la Bilancio, presieduta da Massimiliano Pompignoli, era convocata in sede referente.
Sul tavolo dei relatori Laura Moro, direttrice dell’istituto, che ha evidenziato come le entrate per il 2018 (anno che ha definito “transitorio” per il completamento del quadro dirigenziale) siano state oltre 8 milioni e 600mila euro, di cui 8 milioni e 200mila come trasferimenti correnti da parte della Regione e 323mila di entrate proprie cioè la fatturazione attiva del polo archivistico: “Si partiva da un avanzo di cassa pari a 630mila euro, a fine anno siamo arrivati a un avanzo di amministrazione superiore a 900mila euro. Cifra alta ma composta da una parte vincolata in entrata e da una libera, che risulta piccola e residuale”.
Al centro delle risorse stanziate dall’Ibacn ci sono progetti culturali, polo archivistico regionale (ParER), gestione del portale informatico e alberi monumentali. “Contributi importanti per archivi, musei e biblioteche- ha spiegato Moro- quasi 5 milioni complessivi. Valorizzate anche le iniziative di enti locali e di realtà private con interventi per il sostegno dei sistemi informativi e per la catalogazione e inventariazione. Il ParER rappresenta senza dubbio un’eccellenza e mira a diventare un polo di conservazione nazionale e che è stato preso a modello dalla provincia di Trento e dalla Regione Puglia”. L’istituto è impegnato inoltre in programmi rivolti ai giovani e attività sul dialetto. Unica nota dolente il settore dei beni architettonici e ambientali, che versa al momento in una condizione di sofferenza “per mancanza di personale e dirigente”.
Per quanto riguarda la variazione di bilancio di previsione 2019-2021, ha spiegato la direttrice dell’Ibacn, il lavoro ha interessato l’avanzo di amministrazione. Si è andati cioè, ha rimarcato Moro durante l’illustrazione, a specificare la composizione della cifra vincolata in entrata e quella libera: 637.477 euro il vincolato e 268.933 euro quello libero.
I progetti e le iniziative attualmente previste nel biennio 2019-2020 sono: Io amo i beni culturali, Giovani per il territorio, Open day teatri e istituti culturali, Nuove strategie di sviluppo per le banche dati della cultura, Sviluppo sistema museale regionale, Studio di fattibilità modelli di gestione museale, Documentazione e interpretazione del paesaggio agrario e post-industriale, Digitalizzazione dell’archivio di Sant’Arcangelo dei Teatri, Museo Casa Rossini e La street art e i suoi processi in Emilia-Romagna.
Proseguirà per biennio 2019-2020 il programma sui dialetti che punta alla loro salvaguardia e valorizzazione. Il programma è rivolto a soggetti pubblici e privati senza scopo di lucro, selezionati da un comitato scientifico attraverso un bando annuale. Si concluderà infine, tra il 2019 e il 2020, lo sviluppo del portale Emilia-Romagna creativa.
Le reazioni. “Mi sembra- ha commentato Fabio Callori di Fratelli d’Italia– che quest’ente non sia di poco conto almeno vedendo i documenti contabili. Oltre 8 milioni iscritti a bilancio non sono pochi”, ha rimarcato, e per questo l’esponente di Fdi ha domandato se la cifra in questione tenga conto di tutte le risorse. Quesito a cui Moro ha replicato specificando come ogni fondo a disposizione sia riportato nei documenti e come ciascuno componga la cifra finale a bilancio.
Andrea Bertani del Movimento 5 stelle ha invece messo l’accento sulla tutela degli alberi monumentali invitando l’Istituto a riprendere l’attività di censimento di queste piante secolari per evitare che “esemplari borderline vengano persi perché non tutelati”. Sollecitazione che ha portato Moro ad annunciare lo “studio di una nuova classificazione visti i cambiamenti normativi arrivati a livello nazionale. Avremo tre tipologie di tutele: gli alberi monumentali, che dovranno sottostare ai requisiti nazionali, quelli di pregio, che dovranno rispettare la legge regionale, e quelli di interesse locale, proprio per salvare le piante borderline”.
Altro spunto è arrivato dal presidente Giuseppe Paruolo che si è focalizzato sullo sforzo messo in campo per la conservazione dei documenti nel ParER: “Le scelte che hanno portato alla costituzione di questo polo, i software utilizzati e come sono stati creati potrebbero rappresentare un bagaglio di esperienze da replicare anche in altre situazioni”.
(Nicoletta Pettinari/Andrea Perini)